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    Kharlan GDR

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    CITAZIONE
    La razza dei Fear Sidhe è basata su una razza (chiamata Faerica) precedentemente creata da Yukari, che ne ha quindi la proprietà intellettuale. La descrizione della razza Faerica è stata concessa a un altro gioco di ruolo, pertanto potreste imbattervi altrove in una descrizione molto simile a quanto leggerete in seguito, ma non preoccupatevi: non si tratta di plagio, solo di cooperazione tra amici.

    Fear Sidhe
    Nome: Fear Sidhe (lett. “popolo delle emozioni” in ars oratoria arcaica).
    Divinità patrona: Judang dell’oratoria.
    Abilità di razza: i Fear Sidhe possono avere solo due tipi di poteri (entrambi obbligatori), empatici ed elementali.
    ❖ Empatia: il potere empatico è di carattere passivo aiuta i Fear Sidhe a controllare i flussi emotivi provenienti da terzi. Possono percepire e moderare l’intensità delle emozioni altrui; senza questa abilità, sarebbe impossibile per loro frequentare luoghi affollati senza impazzire.
    ❖ Controllo elementale: controllo su un elemento a scelta tra acqua, vento (non aria), fuoco e terra.
    1. Raggio 7 metri, con il personaggio al centro.
    2. Vietate azioni powerplay come maremoti, terremoti, etc.
    3. Non è necessaria una fonte dell’elemento, il Fear Sidhe può generarlo autonomamente.
    ❖ Non soffrono danni agli organi interni e sono immuni ai veleni, ma non a quello degli Hankan negativi. Hanno una resistenza molto alta al caldo e al freddo, ma le temperature estreme li danneggiano. Possono ubriacarsi senza avere ripercussioni fisiche, ma provando solo uno stato di euforia; al contrario, possono ammalarsi come qualunque altra razza.
    ❖ Generalmente più longevi, massimo 250 anni. Il loro processo di invecchiamento è più lento di quello umano.

    Debolezze:
    ❖ Limitazioni alle classi: la loro natura intrinsecamente collegata alla magia dell'etere impedisce loro di diventare marchiati. L'akasha utilizzata dai non-morti, infatti, li ucciderebbe.
    ❖ Il ferro: i Fear Sidhe sono allergici al ferro, se l’esposizione provoca in loro solo un persistente fastidio (che diverrà dolore col passare del tempo), il contatto fisico diretto invece li ustiona (la gravità dell’ustione dipende dalla durata del contatto).
    ❖ Le ali: non tutti hanno il coraggio di mostrare apertamente le loro ali, che se strappate procureranno un indicibile dolore e un inguaribile sfregio. Nota: non tutti i Fear Sidhe ne sono provvisti.
    ❖ Le emozioni: le emozioni stordiscono i Fear Sidhe molto più di una bevanda alcolica. Dunque, quando esposti a lungo a emozioni troppo intense sperimentano mal di testa, nausea, dolori di intensità crescente e, nel peggiore dei casi, perdono dei sensi.
    ❖ La luce: questa debolezza riguarda solo i Sidhe Noirs, che nascono affetti da fotosensibilità. Essi possono uscire durante il giorno riparandosi, ma proverebbero comunque nausea e fastidio a causa della luce circostante.
    ❖ Le menzogne: i Fear Sidhe non possono mentire, mai. Questa è forse la loro caratteristica più invalidante, che li ha spinti a specializzarsi nell’arte dell’oratoria come il dio che li ha creati. Si esprimono in maniera enigmatica ed evasiva, dando raramente risposte chiare o concise: l’inganno scorre nelle loro vene così come la magia, rendendoli creature pericolosissime. Questo malus si applica solo in parte alla scrittura: la volontà di ingannare potrebbe impedire loro di mentire in un resoconto scritto di fatti accaduti (es. affermare che le lune siano verdi), ma potrebbero riuscire a scrivere un romanzo con le dovute precauzioni (per esempio e frasi vitando come "si dice che..." ).
    ❖ Assenza o carenza di magia: dal momento che la presenza di magia è una condizione assolutamente necessaria alla loro sopravvivenza, i Fear Sidhe non riescono a sopravvivere per più di poche settimane nelle zone più distanti dall'albero Yggdrasill (Aztlan, Horai Occidentale) e accusano nausea, spossatezza e debolezza in presenza di un lymphe, non-morto o di una fonte di akasha.

    Pregio: magia.
    Difetto: difesa.
    Origine: si dice che ogni volta che il dio Judang ride, nelle foreste dell'arcipelago del Niflheimr si materializzi un Fear Sidhe. La verità è che non sono solo le risate della divinità a dar loro vita, ma una qualsiasi delle sue emozioni, ed è così che i Fear Sidhe sono diventati non solo un gruppo molto eterogeneo, ma anche una delle razze più numerose di Kharlan. Oggi, tra i Fear Sidhe vengono annoverati anche i Serellye (fate delle stagioni) e i Sidhe Noirs (fate oscure).
    Abitavano le zone boschive ben prima dell’arrivo dei colonizzatori: le attività umane, in primo luogo la deforestazione fine alla costruzione di insediamenti, li hanno gradualmente privati del loro territorio, motivo alla base dell’ostilità da sempre riservata dai Fear Sidhe a coloro che considerano invasori.

    Area di sviluppo: Regno del Niflheimr.

    Diffusione: qualunque territorio boschivo di Kharlan, con una spiccata concentrazione nel Regno del Niflheimr. Trattandosi di creature composte da magia, ne sono dipendenti al punto da non riuscire ad abitare o anche solo pernottare a lungo in luoghi che ne sono privi. Per questo motivo è piuttosto raro incontrare un Fear Sidhe nell'Horai occidentale rurale, dove la magia è localizzata solo in determinate zone, e sono completamente assenti ad Aztlan, dove l'unica forma di magia esistente è quella dei rarissimi Virtuosi.
    Esponenti importanti: la regina Alexandra I, attorno alla quale si riunisce la corte regia dei Fear Sidhe, la Court des épines.

    Giurisdizione: creature libere e fiere della propria indipendenza, i Fear Sidhe non rispondono ad alcuna legge umana. Non sono soggette all’autorità del re del Regno del Niflheimr, né hanno alcun obbligo verso altre autorità.
    Esiste un unico organo giuridico in grado di esercitare potere assoluto su ogni Fear Sidhe esistente: la [ Court des épines ], la monarchia con a capo la regina Alexandra I.
    La sede della Court des épines è la foresta di Myrkviðr, famosa per le altissime cascate e il lago Furðustrandir. Nelle profondità dei boschi, là dove nessun umano può spingersi a causa di un’intricata rete di illusioni atta a tenere lontano chiunque non sia espressamente invitato, la Court des épines è un luogo in cui la magia scorre in ogni cosa, tanto potente da essere fatale per i non appartenenti al popolo delle emozioni.
    È assolutamente sconsigliato chiedere udienza alla Court des épines senza essere accompagnati da un Fear Sidhe che faccia da garante: l’ultimo che ci ha provato ha danzato fino alla morte tra le risate dei presenti. Nonostante infatti i membri della Court des épines non siano apertamente ostili alle altre razze e mantengano da secoli una posizione neutrale, i Fear Sidhe sono tanto longevi da annoiarsi abbastanza da scambiare per un giocattolo qualunque cosa, soprattutto gli umani. Pochi hanno la fortuna di poter visitare la Court des épines e tornare indietro abbastanza sani di mente da raccontarlo.
    Giuridicamente, dunque, se un Fear Sidhe commettesse un crimine non dovrebbe rispondere ad alcuna autorità umana, ma se le autorità in questione si mettessero in contatto con la Court des épines il colpevole dovrebbe affrontare il giudizio della regina. A seconda di molteplici fattori (ad esempio il grado di noia del momento) la punizione potrebbe andare dalla semplice richiesta di scuse alla morte più atroce. I Fear Sidhe sono spietati quando c’è la possibilità di divertirsi a discapito di qualcun altro, anche se questo qualcun altro è un loro simile.

    Rapporto con la civilizzazione: più stanno lontani dalle altre razze, meglio è. In particolare gli esseri umani sono visti come invasori e distruttori della loro casa, pertanto un Fear Sidhe non mancherà mai di fare un dispetto a un umano qualora ne incontrasse uno.
    Sebbene il Regno del Niflheimr punisca con multe salatissime e detenzione ogni crimine contro di loro, purtroppo le loro splendide ali sono merce fortemente richiesta al mercato nero.
    Particolarità fisiche: la maggior parte dei Fear Sidhe non è troppo diversa da come viene dipinta nelle leggende niflee: creature esili e delicate, dalla figura slanciata ed aggraziata. Neanche gli esponenti maschili fanno eccezione, se non per le naturali differenze di corporatura tra uomo e donna. I loro pigmenti sono dei colori più innaturali e accesi, la pelle è chiara ma non pallida.
    Non tutti i Fear Sidhe però hanno un aspetto gradevole: quelli nati dalle emozioni negative di Judang (di seconda generazione di Fear Sidhe nati dalle emozioni negative di Judang) sono in realtà creature spaventose, che attraverso sapienti illusioni mascherano le proprie spaventose fattezze. I Fear Sidhe hanno infatti creato degli oggetti magici ricavati da sostanze naturali appositamente per mascherare le loro sembianze per un tempo limitato.
    Sebbene possiedano organi del tutto simili a quelli umani, rimangono sostanzialmente inutilizzati se non costretti all’azione (es. se un Fear Sidhe ingerisce qualcosa, dovrà digerirla). Di conseguenza sono immuni ad alcuni tipi di danni: non possono essere strangolati o avvelenati, non possono annegare, non soffrono danni agli organi interni, se vengono feriti non si indeboliranno per la perdita di sangue ma per quella d’energia.
    È importante ricordare che un Fear Sidhe può venire al mondo in due modi: concepito da due genitori Fear Sidhe o da un’emozione del dio Judang. Nel secondo caso, l'individuo non ha modo di sapere quale sia l'emozione che l'ha generato. Il loro ciclo vitale è molto lungo, può estendersi addirittura per oltre due secoli. Godono di una particolare affinità con la natura, è infatti raro incontrarli al di fuori dai boschi, e alla natura stessa il loro corpo torna disperdendosi in forma di energia magica dopo la morte, mentre l’anima converge nell’albero Yggdrasill.
    Due parole in più sui Serellye e i Sidhe Noirs risultano doverose. I primi sono chiamati anche Fear Sidhe delle stagioni e caratterizzati da pigmenti che richiamano la stagione a cui sono legati (es. un Serellye dell’inverno potrebbe avere pelle diafana, occhi chiari e capelli albini; un Serellye dell’autunno potrebbe avere pelle giallastra, occhi rossastri e capelli del colore delle foglie secche). I secondi sono invece conosciuti anche come Fear Sidhe oscuri, sono affetti da fotosensibilità e quindi impossibilitati ad esporsi alla luce del sole, hanno quasi sempre pigmenti molto scuri.
    I Fear Sidhe possiedono delle ali retrattili sottili e fragili simili a quelle degli insetti, che non riescono a sfidare i venti (e quindi volare) ma consentono di fluttuare rasoterra. Lungo la schiena hanno delle rientranze che fungono da "scompartimento" per le ali; di conseguenza, la loro schiena, quando le ali sono ritratte, è colorata.

    Particolarità psicologiche e mentali: tutti i Fear Sidhe sono accomunati da un profondo senso di appartenenza alla propria razza, un imperituro orgoglio di appartenere al popolo delle emozioni. Proprio come Judang sono chiacchieroni, giocosi, frivoli ed estremamente attivi: hanno quasi sempre qualcosa da fare, non amano poltrire. La maggior parte ama le feste e il divertimento, danzare e suonare; allo stesso modo però amano i suoni della natura e il silenzio. Vanno d’accordo tra loro e stringono facilmente legami, che però non sempre curano: sono creature estremamente volubili, lunatiche e facili alla noia, soggette a repentini cambi d’umore.
    L’impossibilità di dire bugie li rende abili nel tessere inganni, il lessico e la dialettica sono infatti le specialità con cui piegano al proprio volere le menti più fragili, ingannando e nel peggiore dei casi portando alla pazzia. Si prendono spesso gioco del prossimo usando un linguaggio forbito e formale, questo perché sono tra loro estremamente informali e trovano le prassi umane ridicole.
    Sono anche creature curiose, dispettose, permalose e vendicative: arriverebbero persino a torturare o uccidere per vendicare un affronto. E quel che loro definiscono “affronto” spesso è una sciocchezza. Non sanno affrontare con la giusta serietà le situazioni, questo perché non conoscono la differenza tra bene e male, non hanno senso dell’etica e ignorano le leggi umane. L’unica legge che rispettano è quella naturale: sopravvive il più forte… o il più furbo. Ciò a cui invece danno solenne importanza è la natura. Il rispetto e la cura della vegetazione sono alcune delle motivazioni che spingono spesso i Fear Sidhe a scacciare gli umani.
    Sono spiriti tanto delicati quanto puri: un Fear Sidhe è una creatura che vive essenzialmente di emozioni e dalle emozioni è toccata più di chiunque altro, proprio per questo le loro reazioni emotive sono esplosive e imprevedibili.
    Sono diffidenti con gli sconosciuti, ma al contempo attratti dall’ignoto: non è raro che un Fear Sidhe faccia una brutta fine per aver ficcanasato troppo. In conclusione, dal punto di vista caratteriale un Fear Sidhe è sempre un’incognita: a seconda di mille fattori potrebbe rivelarsi la creatura più benevola della terra… o la più crudele.

    Altro:
    ❖ Tra loro parlano una lingua chiamata “fear-iah”: nessuno al di fuori dei Fear Sidhe può capirla, è necessario un interprete che faccia da mediatore. La lingua è insita nella memoria della creatura sin dalla nascita, si può infatti dire che innanzitutto sappiano parlare il fear-iah, e solo successivamente imparino le lingue umane se ne hanno voglia. All’orecchio umano, il fear-iah è una lingua molto morbida e simile all’ars oratoria, estremamente musicale.
    I problemi principali dell'imparare il fear-iah sono due: le pronunce e la grammatica.
    I Fear Sidhe hanno un apparato fonatorio diverso da quello umano che permettere loro di articolare dei suoni che le altre razze possono imitare goffamente in una maniera che può essere definita comunicare. La grammatica invece è conosciuta da pochissimi esemplari di Fear Sidhe: nascendo con la capacità innata della lingua, non hanno alcun bisogno di apprenderla tramite lo studio. Perciò usano inconsciamente la grammatica ma non saprebbero spiegarla, così come un bambino di 5 anni sa comporre frasi di senso compiuto ma non sa spiegare quale sia il soggetto e quale il verbo.
    ❖ Ogni Fear Sidhe ha due nomi: uno in fear-iah, che richiami un fiore (l’utente può utilizzare il relativo nome latino) e viene utilizzato con gli altri Fear Sidhe, e l’altro comune, usato nella società esterna al bosco. Il nome in fear-iah è dato dagli altri membri della comunità e tenuto segreto, ma niente vieta di svelarlo.
    Un fear sidhe che abbia vissuto lontano dai suoi simili potrebbe non avere un nome in faer-iah, ma potrebbe chiedere al primo suo simile che incontra di assegnargliene uno. L'importante, appunto, è che il nome venga scelto da un fear sidhe.
    ❖ I Fear Sidhe nati dalle emozioni di Judang si materializzano all'interno della comunità dei Fear Sidhe e possono avere qualunque età. A seconda di quest'ultima, vivranno un periodo più o meno lungo sotto la guida di un altro Fear Sidhe per imparare a stare al mondo. All'interno della comunità esistono figure preposte all'insegnamento e alla cura dei nuovi arrivati, che successivamente verranno o affidati a una famiglia (nel caso dei più giovani) o saranno liberi di fare ciò che vogliono (nel caso degli adulti).
    mSWa64e
    Alexandra I
    Ruolo: Regina dei Sidhe Noirs.
    ❖ Succeduta in giovane età a sua madre Catherina III, Alexandra è considerata una sovrana forte e temibile.
    ❖ Fin da piccola è sempre stata un’abile guerriera e condottiera e appena salita al potere ha avviato una serie di riforme per rinnovare le tradizioni del suo popolo.
    ❖ Anche se non sembra, ama le persone di spirito e con senso dell’umorismo, sebbene ella stessa non sia ferrata in materia.
    ❖ Ama profondamente il suo popolo ed è pronta ad aprirsi a nuove opportunità e alleanze. Ha un esercito molto forte e negli anni si sono isolati in un’oasi nascosta agli occhi degli stranieri. È molto difficile infatti trovare la via per la loro città argentata: solo un Sidhe Noir può trovare la strada di casa, dunque bisogna avere una guida appartenente a quel popolo o conoscere bene la strada e il modo di oltrepassare i vari incantesimi a protezione.
    ❖ Come tutti i Sidhe Noirs, è una persona di parola: non sopporta i tradimenti e le bugie. Nessuno sa infatti che da piccola non riusciva proprio a manipolare la realtà con le parole, e ciò la rendeva così nervosa che quando ci provava si sentiva male… per fortuna ha superato quella condizione.
    ❖ È molto abile con le spade, le lance e le alabarde. Sebbene le ultime due siano le sue armi preferite non disdegna la prima.


    Edited by Yukari - 15/4/2024, 12:32
     
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14 replies since 3/11/2021, 22:23   2731 views
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