How to: richiedere modifiche alle schede

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    Nome personaggio + link scheda: Nehir Şelale
    Richiedo la modifica di: corretto i 23456 errori di battitura presenti e spero di non trovarne altri sigh,,
    Codice: come sempre nello spoiler thank u <3

    HTML
    <div style="background: transparent; width: 620px !important"><div style="background-image: url(https://i.imgur.com/pYHQZj5.jpg); width: 620px !important; height: 185px !important"><div style="background-image: linear-gradient(to bottom, transparent, transparent, #050505); width: 620px !important; height: 125px !important; padding-top: 60px"><div class="cs_name" style="color: #c1eccf ">Nehir &#350;elale</div></div></div><div style="background-color: #050505; padding: 10px; border-bottom: 10px solid #c1eccf "><div class="cs_info" style="overflow: auto; height: 123px !important; padding-right: 5px">&#10022; <b>Nome e cognome:</b> Nehir &#350;elale

    &#10022; <b>Età:</b> ha 41 anni, ma poiché gli afarit vivono a lungo e il loro corpo invecchia molto più lentamente, proporzionato alla vita di un essere umano ha all'incirca vent'anni. Quindi d'aspetto fisico appare come un giovane appena divenuto adulto.

    &#10022; <b>Data di nascita:</b> 11 Hangye 983 - segno del Drago ed ascendente Vergine.

    &#10022; <b>Luogo di nascita:</b> Salek, nel Wesir Orientale.

    &#10022; <b>Residenza attuale:</b> sebbene abbia vissuto a lungo come nomade sotto la cura di Leitandinn, è ormai quasi due anni che si è stabilito a Qaryat, una piccola comunità di afarit stanziati presso la foce del fiume Kailash, che si tuffa sul Mare Interno.
    Ha trasformato in un appartamento il secondo piano del proprio negozio e per quanto sia piccolo – oltre alla sua camera da letto e un piccolo bagno, vi è un'altra unica stanza che ricopre il ruolo di cucina e soggiorno, con una portafinestra che si affaccia su uno stretto terrazzo, il quale Nehir ha trasformato in una sorta di lavanderia – è confortevole nonostante l'aspetto vissuto.

    &#10022; <b>Occupazione:</b> ha aperto un Caffè chiamato "Il Giardino delle Fate" – omaggio a la piccola combriccola composta da tre Fear Sidhe che considera come una famiglia – specializzato in tè ed infusi. Sottobanco lavora anche come erborista vendendo tonici e decotti di erbe medicinali.

    &#10022; <b>Razza:</b> Afarit.

    &#10022; <b>Pregio:</b> + Resistenza
    &#10022; <b>Difetto:</b> - Magia

    &#10022; <b>Equipaggiamento:</b> Nessuno.
    </div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #c1eccf ">Caltha Palustris « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">FIORE</span> <i class="fas fa-fan"></i></div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #c1eccf ">Ambra, al centro della lingua + 5/5 « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">SILPETIT</span> <i class="fas fa-gem"></i></div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #c1eccf ">Fabbro « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">CLASSE</span> <i class="fas fa-user-circle"></i></div> <div class="cs_pv"><div style="border-bottom: 2px solid #201818; padding-bottom: 5px; margin-bottom: 5px; text-align: left">[color=#000000]<i class="fas fa-id-card" style="margin-right: 5px"></i> Rokumei Ootakemaru[/color] </div> [color=#000000]Onmyoji <i class="fas fa-atlas" style="margin-left: 5px"></i>[/color]</div> [IMG=nraqQyP]https://i.imgur.com/nraqQyP.jpg[/IMG] <div style="background: transparent; display: inline-block"><div class="cs_psiche">psicologia</div><div class="cs_desc1" style="overflow: auto; height: 150px !important; padding-right: 5px">Nehir è ciò che possiamo definire un classico tsundere: benché molto sensibile, fatica a dimostrare il suo affetto senza risultare brusco.
    In questo, però la sua discendenza di afarit gli viene in aiuto: anche se sbotta senza riflettere parole dure che non pensa davvero, sanno tutti che sta palesemente mentendo.

    Al contrario del suo “genitore adottivo” è poco espansivo e non apprezza molto il contatto fisico, tendendo ad evitarlo a meno che non sia l’altra persona ad iniziarlo per prima.
    Esprimere quanto tiene ai suoi cari attraverso le proprie azioni, ma, soprattutto, assillandoli come farebbe una madre iperprotettiva – e come biasimarlo visto che è cresciuto insieme a tre Fear Sidhe, che è risaputo abbiano un incredibile talento per cacciarsi nei guai.

    Nessuno sa bene come sia successo, ma è cresciuto in un giovane gentile e di buon cuore, nonostante l'iniziale diffidenza con cui solitamente si rivolge agli estranei – a seguito di Leitandinn, ha visto e sentito fin troppo per credere ingenuamente che abbiano tutti buone intenzioni; malgrado ciò, non ha perso la capacità di fidarsi delle persone, anche se riserva tale privilegio ai pochi che considera amici.

    Come spesso Gerico ama scherzare <i>"Nehir ha fin troppo sale in zucca per essere cresciuto con zio Leita"</i>.
    Amante della propria routine, tende a programmare in dettaglio le proprie giornate – e la mobilia del suo appartamento è spesso coperta di post it che lo aiutano a ricordare quale sia la sua <i>to do list</i> settimanale – ma nonostante sia un gran lavoratore, sa moderarsi: il suo sogno è costruirsi una vita tranquilla senza troppe preoccupazioni e passare il suo tempo libero a fare immersioni marine.

    Per quanto gli sia caro il suo placido stile di vita, non disdegna mai quel pizzico di follia che le visite di Gerico e Leita portano con sé.
    Certo, si lamenta in continuazione della loro propensione nel combinare disastri e di come a forza di preoccuparsi finirà per invecchiare troppo velocemente, ma sotto sotto apprezza la scintilla di vita intrisa nei loro racconti, una caotica presenza che soddisfa qualsiasi suo desiderio di avventura.


    <b>Trivia:</b>
    &#10070; Sa la lingua dei segni ed è stato lui ad insegnarla a Leitandinn (che a sua volta gli ha insegnato l'horii-hen e abbastanza di ars oratoria da saper intrattenere una conversazione).
    &#10070; E' un ottimo cuoco, grazie al suo senso dell'olfatto particolarmente sviluppato (e unico motivo per cui si ricorda quali tra le erbe che utilizza siano velenose o meno).
    &#10070; Considera Gerico la sua migliore amica.
    &#10070; Adora gli animali e segue con dedizione le v-logs del canale del suo v-tuber preferito, Zmara.
    &#10070; Come molti afarit ha una memoria così pessima che spesso dimentica di non poter dire la verità quando parla a esponenti di altre razze.
    </div> <div style="background: transparent; display: inline-block"><div class="cs_desc2" style="overflow: auto; height: 150px !important; padding-right: 5px">Nehir si presenta come un giovane ragazzo di vent'anni dall'aspetto alquanto imponente: tipico degli afarit, ha un fisico asciutto, ma prestante, e, con gran disappunto di Leitandinn, Nehir è cresciuto fin alla bella altezza di un metro e ottantotto centimetri – senza contare le corna che sbucano tra le ciocche nivee, quest'ultime lunghe abbastanza da passare gli zigomi ed incorniciargli il viso, mentre sulla nuca sono tenute corte e sbarazzine.
    Sul viso dai lineamenti eleganti, benché decisi, grazie alla carnagione color caramello, spiccano le iridi dorate e luccicanti come topazi – che paiono due piccoli fari di luminosi nella sclera nera dei suoi occhi.

    Un altro particolare che risalta subito alla vista sono le sue orecchie, leggermente più gradi ed allungate rispetto a quelle di un normale essere umano, ma soprattutto, a punta – porta inoltre un paio di orecchini con due pendenti d’ambra a forma di yang, i quali sono stati tagliati e lavorati personalmente da Leitandinn come regalo per i suoi diciotto anni, e che sono identici al ciondolo che indossa come collana, solo che quest’ultimo è fatto d’ossidiana ed apparteneva al padre.

    Nehir ha due set di corna, entrambe nere come la pece: le prime sono posizionate all’attaccatura dei capelli, lunghe quindici centimetri e spesse tre di diametro – lievemente ricurve all’indietro – mentre le seconde, più piccole, sono poste poco più all’interno della nuca e alte solo cinque centimetri.
    Come molti afarit, anch’egli è dotato di una coda simile a quella di un drago: massiccia e ricoperta di squame grigio scuro dai riflessi neri, è lunga quasi un metro e mezzo e la sua cresta è disseminata da piccole ossa appuntite e nere come le sue corna, mentre l’estremità è data da un ciuffo di crini neri. Benché alquanto ingombrante, essa è perlomeno prensile.

    Per qualche misterioso motivo, Nehir soffre pochissimo il freddo, sebbene sia nato in uno dei luoghi più caldi di Kharlan, e nonostante questa peculiare caratteristica il suo clima favorito è per l'appunto caldo e secco – quei pochi anni in cui Leitandinn lo ha portato in giro per il Wesir Occidentale, si è adattato sorprendentemente bene al clima estremo del Paese.
    Sopporta male l’umidità – ironico, visto che ha messo radici in uno dei luoghi più umidi del Wesir – ma la sopporta suo malgrado grazie all’adorazione che prova verso il Mare Interno (è un bravissimo nuotatore e adora passare ore e ore in mare).

    Per tali motivi, l’abbigliamento di Nehir è composto per la maggior parte di t-shirt a mezze maniche dal taglio comodo e tessuti leggeri, con occasionalmente qualche felpa che indossa durante l’inverno. Per i pantaloni, Nehir indossa esclusivamente shorts lunghi fin poco sotto le ginocchia, sia di tessuto morbido, sportivo, che di jeans o materiale più ricercato.
    Tende a preferire colori chiari e neutri, che sono semplici da abbinare, e Leitandinn giura di non averlo mai visto indossare altre scarpe che non siano bianche e di modello sportivo da quando gli ha permesso di scegliersi i propri vestiti.
    Non possiede alcun tipo di giacca e oltre agli orecchini e la collana descritti sopra, porta due braccialetti di cuoio legati al polso sinistro: uno composto da tre lacci intrecciati a formare una treccia, il secondo e invece un semplice laccio con un ciondolo d’argento a forma di luna.</div><div class="cs_aspetto">aspetto fisico</div> <div class="cs_img">[IMG=Nbsmc5Z]https://i.imgur.com/Nbsmc5Z.jpg[/IMG]</div> <div class="cs_background">[size=4][font=Vijaya]<p align="center">« Like morning comes after night goes,
    would summer come after spring leaves.
    Like fruits ripen after flowers wither away,
    everything needs to go through pain. »</p>[/font][/size]
    La storia della famiglia &#350;elale, seppur breve, fu costellata di eventi funesti. Fin dall’incontro dei suoi genitori a Jabal, Nehir e i suoi cari non furono mai aiutati dal Fato nell’avere una vita semplice e libera di preoccupazioni.

    Kayna&#287;i, suo padre, amava raccontargli di come per lui fosse stato amore a prima vista con sua madre Jasmine, all’epoca una giovane donna di ventiquattro anni: <i>avresti dovuto vederla Nehir</i>, ripeteva con un sorriso sognante,<i> bellissima nel suo vestito azzurro, seduta sulla spiaggia con i capelli neri che ondeggiavano al vento... Ignara di tutto il resto del mondo, aveva attenzione solo per la la tela che teneva in grembo, intenta ad immortalare l’alba con i suoi acquerelli.</i>
    Al tempo, Kayna&#287;i era solo un giovane afarit sceso fino a Jabal per tentare di racimolare qualche darcia dopo aver lasciato la casa di famiglia – non che suo padre adottivo lo avesse mandato via senza un soldo, ma sapeva che fosse meglio tenersi dei risparmi, soprattutto quando il suo sogno era viaggiare per tutta Kharlan – ma una volta incontrata Jasmine, si rese conto immediatamente che lei fosse la donna della sua vita. E fece del suo meglio per vincere il suo favore.
    Sebbene fossero separati sia dalla disabilità di Jasmine, umana e sorda dalla nascita, sia dall’impossibilità di Kayna&#287;i nel comunicare sinceramente a causa della sua discendenza, i due si persero in fretta in un amore vivace e passionale, certi dei propri sentimenti a dispetto di tutto.

    Nemmeno un anno dopo essersi conosciuti, sfidando la disapprovazione dei genitori di Jasmine e della maggior parte dei loro conoscenti, i due convolarono a nozze segretamente, decidendo infine di lasciare la città e trasferirsi a Salek – non prima che Kayna&#287;i portasse prima la sua sposa a incontrare la famiglia adottiva, che li accolse con gioia nonostante la sorpresa.
    Stabilitesi a Salek, i novelli sposi faticarono non poco a stabilizzare la loro situazione, finché non riuscirono a trovare un piccola casetta in periferia che riuscirono a permettersi con i loro fondi e la prospettiva di un nuovo lavoro come postino per Kayna&#287;i, mentre Jasmine tentava di vendere i propri dipinti e aiutava come poteva raccattando ogni piccolo lavoretto che le veniva offerto.

    [size=4][font=Vijaya]<p align="center">« I embrace the world and take a quick, deep breath.
    The stinging air that fills my lungs says it all. »</p>[/font][/size]
    Furono tempi duri per loro, ma sereni, finchè l’anno 983 entrò nelle loro vite come un violento uragano, portatore sia di terribili, sia di gaie notizie: primo, Oda, il padre di Kayna&#287;i, sembrava star giungendo al termine della propria vita, secondo, Jasmine era incinta del loro primogenito.
    Nel corso della propria vita, Kayna&#287;i non trovò mai le parole adatte per esprimere il dolore che lo avvolse alla morte di Oda e il puro terrore che lo afferrò nel trovare Leitandinn abbandonato in un campo di gladioli – il panico di non aver perso un solo genitore, ma <i>entrambi</i> che gli pompava nelle vene – eppure, il destino aveva un scherzo ancor più crudele ad aspettarlo.
    Quello che avrebbe dovuto essere il giorno più felice della sua vita, il giorno in cui gli venne posato per la prima volta Nehir tra le braccia, fu lo stesso in cui gli venne strappata via Jasmine: nessuno aveva anticipato un parto così difficile e la sua luce si spense dopo essersi assicurata che il figlio fosse salvo.
    La sera stessa, Leitandinn si presentò alla sua porta e Kayna&#287;i, per la prima volta nella sua vita, si permise di piangere di fronte a quel genitore con cui non era mai andato d’accordo, gli permise di stringerlo a sé, legati da uno stesso dolore che li aveva stretti in una famiglia come mai era successo prima.

    [size=4][font=Vijaya]<p align="center">« Everyday I pray
    That I may become a slightly better adult. »</p>[/font][/size]
    Kayna&#287;i fece del suo meglio per crescere Nehir come Jasmine avrebbe voluto, cercando di assicurargli tutta la felicità possibile e così, passarono dieci anni di tranquillità.
    Quindi, se chiesto a Nehir, il ragazzo vi risponderebbe che ha passato un’infanzia felice, libero dalle preoccupazioni nonostante l'aver conosciuto la madre solo attraverso i racconti del padre, accompagnati da qualche scarsa foto – una in particolare, di loro due giovani e sorridenti che giocano in spiaggia, è incorniciata sul suo comodino.
    A parere del giovane afarit tutto iniziò ad andare storto quando suo padre prese a lavorare come corriere per un ricco signore della zona: all’epoca troppo piccolo per rendersene conto, comprese una volta cresciuto come ciò che suo padre andava trasportando in piena notte era tutt’altro che legale.
    Ancora si chiede perché mai egli abbia deciso di accettare un simile lavoro e dai silenzi di Leitandinn, può solo supporre che il padre stesse tentando di riparare a seri problemi economici, così da offrirgli un migliore tenore di vita.
    Fatto sta, che qualunque cosa fosse quella che andava a consegnare, lo stava facendo ammalare: lentamente, ma senza ombra di dubbio.
    E suo padre sembrava non riuscire mai a riprendersi, nemmeno prendendo medicine e, in un mese, la sua salute era peggiorata a tal punto da lasciarlo costretto a letto per la maggior parte della giornata, in preda a dolori lancinanti.
    Poiché niente pareva funzionare, Nehir supponeva che il padre si fosse rivolto a Leitandinn in quanto esperto veleni e medicinali.
    Nei suoi ricordi frammentati vi è ancora impressa a fuoco la fredda ed irata voce del Fear Sidhe, che soffocata da una porta chiusa sibila contro al padre <i>trafficare sangue di hankan? Tu tra tutti? Se non fossi già un passo dalla morte ti avvelenerei con le mie stesse mani. </i>
    Dal silenzio attonito che ne era seguito, successivamente rotto dalle esclamazioni frenetiche e nauseate del padre, fu chiaro che egli non fosse a conoscenza del merce che stesse trasportando.
    Nehir ormai non ha quasi alcuna memoria di quel periodo, forse per colpa del trauma e lo stress cui fu sottoposto, ma con il tempo è arrivato ad accettare che nonostante l’intervento del maestro, ormai non vi fosse modo di salvare suo padre; l'unico interrogativo che ancora rimane è come l’uomo sia riuscito a costringere Leitandinn a prendere l’allora Nehir bambino sotto la sua ala protettiva.

    [size=4][font=Vijaya]<p align="center">« Nothing can last forever in dreams.
    Instead of those vague words to cheer me up,
    instead of those lies that this is how it is supposed to be,
    I pray that it shall pass just like all these winds. »</p>[/font][/size]
    Fu così che Nehir si trovò sotto la cura del nomade Fear Sidhe, il quale se lo portava appresso ovunque malgrado i suoi capricci e il fatto che non riuscissero a comunicare, se non per litigare; la loro relazione prese una svolta improvvisa per il meglio quando Nehir comprese appieno quanto incapace fosse Leitandinn nel prendersi cura non solo di chiunque avesse intorno, ma perfino di sé stesso.
    E cominciò a sospettare che egli non fosse ancora morto solo perché la sua razza non aveva bisogno né di mangiare, né di bere e non soffriva alcun tipo di temperatura.
    Benché Leitandinn stesse attento di tenerlo sempre sempre nei suoi immediati pressi, gli aveva sempre lasciato una discreta libertà, ma dopo aver scongiurato per un pelo a Nehir una morte precoce quando egli tentò di mangiare delle bacche di belladonna come spuntino, si decise ad insegnargli come riconoscere quali piante fossero velenose e quali no, così che non finisse per avvelenarsi accidentalmente.
    Nehir crebbe presto in un adolescente alquanto indipendente e, dovuto al fatto che il proprio guardiano non avesse alcuna abilità di sopravvivenza, imparò a cucinare, cucire e costruire oggetti quasi dal nulla – oltre come utilizzare piante velenose e medicinali.
    Finì per affezionarsi al pigro Fear Sidhe più di quanto avesse mai voluto ed vi è soltanto imbarazzo ormai nel ripensare a tutti quei momenti della sua adolescenza in cui Leitandinn lo aveva lasciato giocare con i suoi lunghi capelli senza protestare, mentre il giovane afarit tentava di raccoglierli in complesse acconciature, oppure di tutte quelle volte che aveva ricercato la sua approvazione mettendo in pratica i suoi insegnamenti.

    Qualche anno dopo apparve nella loro vita un altro piccolo uragano, questa volta sotto forma di Gerico, la figlia di Indra, e con estrema sorpresa di tutti, lei e Nehir si piacquero fin da subito, al punto che non passò molto finché i due arrivassero a considerarsi migliori amici.
    Nehir, dal canto suo, fece una scoperta al quanto particolare: forse a causa del suo senso dell’olfatto alquanto sviluppato, per lui ogni persona possedeva un profumo esclusivo, ma non solo, gli appartenenti a una stessa razza avevano tutti in comune dei sotto-toni caratteristici.
    Ad esempio, i Fear Sidhe avevano tutti fragranze legate alla natura – Leita profumava di cedro, mentre Indra sapeva di salsedine, come la brezza marina, e Gerico aveva lo stesso profumo dell’aria bagnata dopo un temporale estivo – mentre gli umani tendevano a profumare delle loro stesse creazioni: libri, colori a tempera, caffè, olio di motori e tanto altro.
    Curiosamente, i pochi Ashvin che aveva incontrato profumavano tutti di dolci, mentre i Morrowen avevano un’essenza speziata. I mutaforma, nemmeno a dirlo, avevano lo stesso odore della loro controparte animale.
    Di Afarit ne aveva ancora incontrati pochi – e sfortunatamente non poteva percepire il proprio odore – ma coloro di cui aveva fatto conoscenza sapevano di legno bruciato, cenere e zolfo, oppure avevano profumi simili ad incensi.

    Deciso nel fare nuove esperienze (ma soprattutto per venire a sapere la storia della sua famiglia che Leitandinn si rifiutava di raccontare) nel 1002 Nehir seguì Gerico al Collegio Runico, nella speranza di riuscire ad incontrare Indra e rivolgere a lui le sue domande.
    Compresa la sua totale inattitudine alla magia, si rassegnò a studiare le materie che non la comprendevano – quasi fallendo, poiché, data la sua memoria, tendeva a dimenticarsi tutto quello imparato nel giro di una settimana – e infine, dopo otto anni, il Sidhe Noirs in questione rimise finalmente piede nel proprio Collegio.
    Qui, tutto ciò che Nehir era certo di sapere sul proprio guardiano venne a crollare come un castello di carte: era furioso e preoccupato, poiché non solo Leitandinn non gli aveva mai detto ciò che fosse davvero accaduto, ma anche perché l’uomo in questione sembrava essere sparito dalla circolazione e si rifiutava di rispondere alle sue chiamate e ai suoi messaggi.

    Uscito dal Collegio, ci mise due anni a trovarlo – addormentato nel negozio di Næturblóm, che gli spiegò succintamente come egli fosse venuto a trovarlo qualche anno prima, fosse caduto addormentato e avesse continuato a dormire fin a quel momento senza che riuscisse a fare alcunché per svegliarlo. Nehir lo avrebbe volentieri strozzato.
    Invece, aspettò che si svegliasse – il che accadde una settimana dopo – lo sottopose a una strigliata di due ore che Leitandinn non fece nemmeno finta di star ascoltando e poi lo costrinse a fargli strada fin sulle Colline di Hanmalai, così da poter portare i suoi rispetti alla tomba di Oda.
    Il giovane afarit decise di accompagnare il maestro per i suoi vagabondaggi ancora per alcuni anni, più per potersi assicurare che non ricadesse addormentato che altro, ma in seguito alle insistenti richieste di Leitandinn di <i>sparire e vivere la propria vita, non ho mica bisogno di un babysitter!</i> che si facevano sempre più frequenti, nel 1023 si arrese e decise di stabilirsi a Qaryat e mettere su un piccolo caffè.

    Caffè che è divenuto il punto di ritrovo per i tre scalmanati Fear Sidhe con cui è cresciuto. In particolare, Gerico vi passa buona parte dell’anno a lavorare come cameriera – in altre parole, è lì solo per poter infastidire il suo migliore amico e ricavare qualche spicciolo nel frattempo; due in uno, no? – mentre Leitandinn viene a fargli visita ogni qual volta che ha combinato disastri così rimarcabili che è certo di poterlo fallo invecchiare precocemente solo a raccontarglieli.
    E per quanto Nehir possa lamentarsi, non scambierebbe quei due disgraziati per niente al mondo.

    [size=4][font=Vijaya]<p align="center">« It rains.
    Everything shall pass. »</p>[/font][/size]</div></div></div></div></div>
     
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    Nome personaggio + link scheda: Millia Ashanti
    Richiedo la modifica di: colore nazione, perché ero troppo cotto quella sera e ho messo i colori dell'horai anziché del wesir X°D.
    Codice:
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    <div style="background: transparent; width: 620px !important"><div style="background-image: url(https://res.cloudinary.com/zaho/image/upload/v1656184067/Kharlan/ho-damrosch15c.jpg); width: 620px !important; height: 185px !important"><div style="background-image: linear-gradient(to bottom, transparent, transparent, #050505); width: 620px !important; height: 125px !important; padding-top: 60px"><div class="cs_name" style="color: #c1eccf">Millia Ashanti</div></div></div><div style="background-color: #050505; padding: 10px; border-bottom: 10px solid #c1eccf"><div class="cs_info" style="overflow: auto; height: 123px !important; padding-right: 5px">&#10022; <b>Nome e cognome:</b> Millia Ashanti

    &#10022; <b>Età:</b> 20 anni

    &#10022; <b>Data di nascita:</b> 18 Fajar 1005

    &#10022; <b>Luogo di nascita:</b> Saad El Melik (Wesir)

    &#10022; <b>Residenza attuale:</b> Hachidori (Horai)

    &#10022; <b>Occupazione:</b> Chierica (votata a Martel)

    &#10022; <b>Razza:</b> Ashvin
    <b>Pregio:</b> Magia
    <b>Difetto:</b> Forza

    &#10022; <b>Potere:</b> Taumaturgia
    <i>Il personaggio può curare contemporaneamente fino a massimo 5 persone (compresa se stessa) nel raggio di 7 metri.
    Tempi di cura:
    • Ferite di entità lieve: cura istantanea (nello stesso post in cui il potere è utilizzato).
    • Ferite di entità media: è necessario 1 turno.
    • Ferite di entità grave: sono necessari 2 turni.
    • Ferite morali: sono necessari 3 turni.
    L'efficacia delle cure dipende dalla quantità di persone curate contemporaneamente:
    • con 5 o 4 persone ferite in campo: il personaggio può curare solo ferite di entità lieve.
    • con 3 persone ferite in campo: il personaggio può curare solo ferite di entità lieve e media.
    • con 2 persone ferite in campo: il personaggio può curare solo ferite di entità lieve, media e grave.
    • con 1 persone ferite in campo: il personaggio può curare solo ferite di entità lieve, media, grave e mortale.
    I target delle cure sono a discrezione del personaggio (es. se ci sono 5 persone all'interno dell'area di cura e una di queste avesse una ferita mortale, il personaggio può decidere di indirizzare il più alto livello di cura verso quella).
    Per la cura di status alterati è richiesto 1 turno. Il potere non ha bisogno di cooldown, ma l'utilizzo comporta gradualmente il personaggio.</i>

    &#10022; <b>Equipaggiamento:</b> -
    </div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #c1eccf">Vicia sativa « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">FIORE</span> <i class="fas fa-fan"></i></div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #c1eccf">Pietra di Luna, interno polso dx (5/5) « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">SILPETIT</span> <i class="fas fa-gem"></i></div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #c1eccf">Chierica « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">classe</span> <i class="fas fa-user-circle"></i></div> <div class="cs_pv"><div style="border-bottom: 2px solid #201818; padding-bottom: 5px; margin-bottom: 5px; text-align: left"><i class="fas fa-id-card" style="margin-right: 5px"></i> Lux</div> LoL <i class="fas fa-atlas" style="margin-left: 5px"></i></div> [URL=https://res.cloudinary.com/zaho/image/upload/v1656187498/Kharlan/1114458.jpg][IMG=pg1]https://res.cloudinary.com/zaho/image/upload/v1656184865/Kharlan/pg1.jpg[/IMG][/URL] <div style="background: transparent; display: inline-block"><div class="cs_psiche">psicologia</div><div class="cs_desc1" style="overflow: auto; height: 150px !important; padding-right: 5px">La mente di Millia sembra essere tarata per provare quasi solo emozioni incentrate attorno all'amore, che sia il banale sorriso quotidiano che porta sempre sulle labbra, un'attrazione materna verso i più deboli e gentili, oppure una profonda compassione indiscriminata anche verso chi fa del male - che "evidentemente è vittima della sua stessa ignoranza", direbbe lei. È la sua natura di ashvin, che la rende mite e pacifica, ed è il segno della Madre che ha benedetto la sua nascita rendendola dolce e bendisposta, ma è anche e forse soprattutto l'educazione che ha ricevuto dai genitori adottivi, i quali le hanno fornito una base sicura su cui crescere e migliorarsi sempre di più. Fin da piccola, infatti, è sempre stata accudita amorevolmente, protetta, accolta, le hanno insegnato a donarsi ma stando anche attenta alla sua stessa salvaguardia, a utilizzare i suoi poteri con attenzione e a imparare a distinguere chi se ne vuole approfittare da chi è invece meritevole e bisognoso. Millia è cresciuta così con un grande senso del dovere, l'aiutare ed il vivere per gli altri come imperativo, nonché con una carica d'amore immensa e che comprende ed abbraccia tutti i viventi, esattamente come i suoi genitori adottivi hanno dimostrato accogliendola e sostenendola senza ricevere nulla in cambio, se non la gioia che la sua sola presenza nelle loro esistenze dà loro. Oltre al prossimo, ama la pace, ovviamente, e, se magari di primo impatto possa provare rabbia e indignazione verso i comportamenti negativi altrui, spesso si ricorda di quanto è stata fortunata lei ad avere dei genitori ed un ambiente positivi e rassicuranti, fortuna che molti non hanno e per cui sviluppano difese ostili ed aggressive senza neanche rendersene conto: le è facile e le viene ormai istintivo ricordarsi di questo, cambiando quindi velocemente emozioni e ritrovando quelle più luminose ed all'insegna dell'amore, ed arriva perfino a dispiacersi e a stare male se non può esprimerlo pienamente verso queste persone, che ai suoi occhi "sono le più bisognose".</div> <div style="background: transparent; display: inline-block"><div class="cs_desc2" style="overflow: auto; height: 150px !important; padding-right: 5px">Millia appare come una ragazza giovane, snella, longilinea, discretamente allenata, dai tratti delicati e dai colori tenui. La sua pelle è quasi diafana, candida come la neve, gli occhi azzurri come il cielo limpido e i capelli biondi come l'oro la rendono quasi un soggetto perfetto per delle icone sacre. È tuttavia il suo comportamento a renderla amabile, allo sguardo e oltre: sulle labbra porta sempre un sorriso, piccolo, dolce, caldo, a volte un po' triste perché è sempre molto concentrata sulla sofferenza altrui e tutta quella che c'è nel mondo; i suoi gesti sono delicati e sempre accorti, modesti e rivolti verso il prossimo; la sua posa è mite come il suo carattere, non fiera e superba né ostile ed aggressiva, bensì accogliente e gentile. I vestiti che indossa sono molto spartani, pratici, per nulla appariscenti o volti a suscitare lascivia in chi la guarda, né farla considerare di un rango sociale più elevato di quello a cui effettivamente appartiene - l'educazione clericale ha ovviamente inciso moltissimo su tutto ciò, formandola tanto nella mente quanto nel corpo.</div><div class="cs_aspetto">aspetto fisico</div> <div class="cs_img">[URL=https://res.cloudinary.com/zaho/image/upload/v1656186562/Kharlan/1.png][IMG=png]https://res.cloudinary.com/zaho/image/upload/v1656186562/Kharlan/1.png[/IMG][/URL]</div> <div class="cs_background">Millia nasce vent'anni fa a Saad El Melik, nel Wesir, da parte di una giovane ragazza ashvin di sedici anni. Costei, sfortunatamente, è schiava e, di conseguenza, la bambina le viene strappata prima ancora che possa darle un nome. È solo per il buon cuore di qualcuno che avrebbe dovuto "occuparsene" diversamente che, ancora in fasce, Millia viene affidata a dei conoscenti dell'intermediaria: una coppia di umani, con già un po' di anni alle loro spalle, che per tanto tempo avevano provato ad avere dei figli senza però mai riuscirci, finendo col rinunciarci e rassegnarsi. Come un dono dal cielo, nel mese di Fajar e quindi sotto il segno della Madre, la neonata piomba nelle loro vite permettendo loro di provare la gioia di stringere tra le proprie braccia una nuova vita, nonché di allevarla fin dal primissimo giorno della sua esistenza. Millia, questo è il nome che scelgono loro per lei in onore e ricordo della nonna paterna adottiva, cresce felice e spensierata durante l'infanzia, accudita e rasserenata dalla presenza di quelle due figure che, a tempo debito, le rivelano la sua vera storia: capisce quindi come può essere una ashvin pur avendo due genitori umani e, se da un lato nasce in lei il desiderio di conosce la sua vera madre, dall'altro è ancora più grata a quelle due persone che hanno deciso di adottarla e prendersi cura di lei, del tutto gratuitamente. Arrivata l'età giusta, decide di raggiungere il Collegio Ecclesiastico ad Al-Minliar, per diventare una chierica della Chiesa di Martel: è questa la vocazione che sente in cuor suo, non solo per indole razziale e segno zodiacale, ma anche proprio per il carattere che fin da piccola l'ha fatta essere gentile ed altruista, ricevendo spesso il suggerimento di intraprendere questa strada. Terminato il seminario e dedicatasi alla Dea Madre, torna forte il desiderio di scoprire cosa ne è stato della sua "vera" madre, quella biologica, iniziando ad indagare e raccogliere informazioni su di lei fino a riuscire a risalire alla sua identità. Termina quindi i suoi viaggi ad Hachidori, nell'Horai, con l'obiettivo di incontrarla: ciò che accadrà d'ora in poi è un capitolo della sua vita che non è ancora stato scritto.</div></div></div></div></div>
     
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    In realtà vanno bene sia i colori della nazione di provenienza che quelli della nazione di residenza, tranquillo! Comunque ho aggiornato.
     
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    CITAZIONE (Yukari @ 2/7/2022, 13:56) 
    In realtà vanno bene sia i colori della nazione di provenienza che quelli della nazione di residenza, tranquillo! Comunque ho aggiornato.

    Ah ok! Grazie <3
     
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    Nome personaggio + link scheda: Noru Nyeusi
    Richiedo la modifica di: errori su errori di battitura che per qualche motivo non noto mai se non rileggendo la scheda minimo quindici volte (e spero di averli presi tutti stavolta).
    Codice: codice in spoiler <3
    CODICE
    <div style="background: transparent; width: 620px !important"><div style="background-image: url(https://i.imgur.com/IhHhGa2.jpg); width: 620px !important; height: 185px !important"><div style="background-image: linear-gradient(to bottom, transparent, transparent, #050505); width: 620px !important; height: 125px !important; padding-top: 60px"><div class="cs_name" style="color: #c1eccf">Noru Nyeusi</div></div></div><div style="background-color: #050505; padding: 10px; border-bottom: 10px solid #c1eccf"><div class="cs_info" style="overflow: auto; height: 123px !important; padding-right: 5px">&#10022; <b>Nome e cognome:</b> Noru Nyeusi.

    &#10022; <b>Età:</b> 22 anni.

    &#10022; <b>Data di nascita:</b> 30 Alshafaq 1003, segno del Cranio e ascendente Drago.

    &#10022; <b>Luogo di nascita:</b> In un'oasi nei pressi di Nekmès, dimora della Congrega sotto protezione dell'Istrice.

    &#10022; <b>Residenza attuale:</b> fino all’anno scorso risiedeva nel dormitorio del Collegio Runico, ma non appena è riuscito a mettere da parte abbastanza soldi ha preso in affitto una minuscola stanza a Shafee'a.
    Situata al secondo piano di un condominio, dove i proprietari dell'appartamento hanno deciso di dividerlo in due e trasformarlo in due stanze dotate di cucinotto e bagno da mettere in affitto agli studenti.
    Le due stanze sono gemelle, con la stessa pianta architettonica e perfino arredate nello stesso modo. Momentaneamente la stanza di fronte a quella di Noru è inabitata.
    La [URL=https://i.imgur.com/7WkQHDL.jpg]stanza[/URL] è molto concentrata ed appena entrati, ci si trova in un piccolo ingresso dal pavimento nero, dotato solo di un porta-scarpe, un appendi abiti e per qualche strana ragione, uno specchio.
    Una volta nella stanza, subito a sinistra si trova il [URL=https://i.imgur.com/JFkwMTu.jpg]bagno[/URL], che è ampio solo pochi metri quadrati, ma dotato di tutto ciò che può servire.
    Sulla parete accanto si trova una finestra di modeste dimensioni, sotto la quale è stato messo un ripiano dotato di lavandino, piastra per cucinare e addirittura un piccolo forno. Subito dopo, vi sta una scrivania con sopra una mensola in cui Noru ha impilato libri e fumetti, riempiendo ogni spazio disponibile.
    Alla parete opposta alla finestra è stato posto il letto, la cui base è data da due enorme cassetti in cui Noru tiene tutti i vestiti che possiede (per lo meno quelli che non invadono il resto della stanza).
    Una cosa che chiunque sia riuscito a mettere piede a casa sua trova molto curiosa è la [URL=https://media.adeo.com/marketplace/MKP/84671717/38e5c30dae61c7b0084a40951b4d6a9e.jpeg?width=650&height=650&format=jpg&quality=80&fit=bounds]lavagna magnetica a pennarelli[/URL] che invade buona metà della sua stanza e che Noru utilizza per studiare.

    &#10022; <b>Occupazione:</b> Studente e barista part-time nei fine settimana (o nelle mattinate in cui non ha lezione).
    Lavora in un Caffè di Shafee'a chiamato <i>Kahawa</i>, il cui proprietario, Simon, è un suo vecchio amico e collega del Collegio Runico, che dopo aver mollato gli studi due anni fa, aveva seguito un corso di pasticceria per sei mesi, per poi trovare modo (Noru ancora di chiede dove abbia preso i soldi) di aprire un caffè/pasticceria diventato conosciuto in breve tempo per avere la fama di assumere solo persone di bell'aspetto.

    &#10022; <b>Razza:</b> Ipsissimus.
    &#8594; <b>Pregio:</b> magia.
    &#8594; <b>Difetto:</b> resistenza.

    &#10022; <b>Potere:</b>
    <b><i>Numerology</i></b> – Si tratta di un potere per cui attraverso la modificazione di formule matematiche e configurazione dei numeri, permettere di comprendere o mutare certi aspetti del futuro.
    In particolare, per Noru ciò si traduce nell’utilizzo della probabilità per determinare con quale percentuale qualcosa ha la possibilità di accadere.

    <i>(Niente di tutto ciò sarà utilizzabile in combattimento perché non ho nessuna intenzione di fare tale genere di trama con Noru e se proprio capita piuttosto lo lascio morire, ha 5 semi di Yggdrasil per un motivo.)</i>

    <i>Probability Perception</i> – se matematicamente sono necessari modelli di equazioni differenziali incredibilmente complessi e di natura caotica che analizzano miliardi e miliardi di dati per calcolare la probabilità di eventi reali, Noru non ha bisogno di tutto ciò: la base del suo potere consiste proprio nel poter calcolare l’esatta probabilità che un evento abbia possibilità di verificarsi.
    Inoltre si tratta esclusivamente di eventi per cui o Noru è coinvolto, oppure fa da spettatore (e quindi sono comunque in qualche modo legati a lui).
    <b>Attenzione!</b> Si tratta della probabilità che un evento abbia la <i>possibilità</i> di verificarsi, ma non è <i>mai</i> detto che esso si verifichi per certo. Si può vedere al più come un intuito molto affinato.
    (Es. se nota che c’è la l’80% probabilità che piova, allora Noru prende l’ombrello, ma potrebbe essere che non piova affatto per tutta la giornata).
    Più un evento è vicino, maggiore sarà l’accuratezza con cui Noru potrà calcolare quanto sia probabile o meno che accada: nello specifico, tale probabilità è esatta per tutti gli eventi che hanno possibilità di accadere entro un’ora, dopo tale limite pure lui è costretto a limitarsi ad indovinare.

    <i>Personal Probability Manipulation</i> – la capacità di modificare la probabilità di eventi che riguardano lui stesso, nel caso la probabilità degli stessi rientri in un intervallo tra il 15% e l'85%
    Nello specifico si tratta di poter aumentare o diminuire la probabilità che tale evento capiti fino al 15%.
    (Es. Noru correndo per i corridoi appena lavati del Collegio runico ha l’85% di probabilità di scivolare e può utilizzare questa capacità per far scendere al 70% la probabilità che ciò accada – aka può essere comunque distratto e finire per scivolare).
    Questa abilità è utilizzabile solo se non vi sono interferenze di altri esseri umani, in quanto entra in gioco l’intento di altre persone e Noru non ha ovviamente modo di cambiare la loro volontà.
    (Es. Noru fa un commento sarcastico sull’ennesimo break-up del suo amico Simon pur sapendo che vi è il 90% di possibilità che gli arrivi uno straccio in faccia e poiché si tratta di un intento umano, non ha la possibilità di ridurre tale probabilità).
    C’è un’unica eccezione a queste limitazioni ed è utilizzabile solo nel caso Noru sia coinvolto e abbia più del 90% di probabilità di morire. In tal caso, ha la possibilità abbassare la probabilità di tale evento al 50%.

    <i>Probability Inducement</i> – gli permette rendere l’improbabile, probabile e viceversa. Ovvero, può trasformare la percentuale di probabilità che un evento accada, nella percentuale di probabilità che esso <i>non accada</i>.
    Vi sono sono pesanti limitazioni però: in particolare si ha che, seppur tali eventi possono anche non riguardarlo direttamente, devono comunque rientrare nel suo campo visivo, che deve essere pieno (Noru non può usare i suoi poteri su qualcosa che vede con la coda dell'occhio) e l'evento può essere modificato da Noru solo se si verifica nel raggio di 10 metri (la vista umana arriva fino a vedere la linea dell'orizzonte ma questo sarebbe troppo). Inoltre la loro percentuale di probabilità deve spaziare dal 35% al 65%.
    (Es. vede un bambino andare in skate per strada in modo sbilenco che ha il 60% di probabilità di cascare; Noru può trasformarlo in un 60% di improbabilità che non caschi).

    &#10022; <b>Prezzo della magia:</b> Noru soffre di un costante mal di testa che ogni tanto raggiunge veri e propri attacchi di emicranie. Questo perché non può “spegnere” il suo potere e quindi ogni volta che si concentra su qualcosa, la sua mente si riempirà automaticamente di numeri e misurazioni di probabilità di eventi, anche se questi non gli interessano.
    Inoltre, il suo potere è utilizzabile solo per eventi a cui è presente fisicamente e che può vedere con chiarezza (ovvero, non lo può utilizzare mentre guarda il telegiornale in tv o, anche solo più banalmente, se non indossa i propri occhiali e quindi non ha una chiara visione di ciò che succede, non riesce a calcolare nulla). Quindi come scritto sopra, dovrà avere campo visivo pieno e l'evento dovrà verificarsi entro un raggio di 10 metri da lui.
    Riguardo solo al caso in cui Noru utilizzi la sua abilità per far scendere la sua probabilità di morire del 50% in seguito a tale incanto sarà privato dei suoi poteri per tre mesi, quasi come se avesse prosciugato tutta la sua magia.

    &#10022; <b>Equipaggiamento:</b> nessuno.
    </div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #c1eccf"><i>Coffea</i> – pianta del caffè « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">Fiore </span><i class="fas fa-fan"></i></div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #c1eccf">Giada gialla, intero coscia sinistra + 5/5 « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">SILPETIT</span> <i class="fas fa-gem"></i></div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #c1eccf">Virtuoso « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">CLASSE</span> <i class="fas fa-user-circle"></i></div> <div class="cs_pv"><div style="border-bottom: 2px solid #201818; padding-bottom: 5px; margin-bottom: 5px; text-align: left"><i class="fas fa-id-card" style="margin-right: 5px"></i>Espresso Cookie</div> Cookie Run: Kingdom <i class="fas fa-atlas" style="margin-left: 5px"></i></div> [IMG=HjG2ph1]https://i.imgur.com/HjG2ph1.jpg[/IMG] <div style="background: transparent; display: inline-block"><div class="cs_psiche">psicologia</div><div class="cs_desc1" style="overflow: auto; height: 150px !important; padding-right: 5px">Costantemente sull’orlo di un crollo nervoso, Noru si definisce un agglomeramento di ansia, stress e caffeina.

    Preferisce la solitudine alla compagnia, a meno che non si tratti dei suoi familiari – con cui è affettuoso quasi all’estremo – o amici che considera speciali e per cui farebbe di tutto.
    Come si può intuire, Noru non prova molto interesse per altre persone, non solo parlando di esseri umani, ma spesso anche riguardo individui della sua stessa razza.
    Questo non significhi che sia scortese – anzi da molta importanza al rispetto e di regola, non sarà mai irrispettoso a meno che voi non lo abbiate offeso per primi – troverete Noru sempre pronto a scambiare due chiacchiere o a prestarvi un orecchio nel caso abbiate bisogno di qualcuno che vi ascolti, ma egli non ricercherà mai interazioni sociali di sua spontanea iniziativa.
    A meno che non riusciate a farlo affezionare.

    Se preso di buon umore è un ragazzo disponibile e sebbene non senta mai bisogno di riempire il silenzio (nemmeno se ciò mette altre persone a disagio), una volta imbarcato in un argomento di suo interesse, si lancia nella conversazione con entusiasmo, arrivando perfino a gesticolare per enfatizzare le sue opinioni.
    Se invece finite nella sua lista nera è probabile non vi rivolga mai la parola se non per punzecchiarvi con commenti sarcastici ed occhiate di scherno.
    In grado perfino di alzare la voce in un match di urla in una discussione accesa nel caso di due pareri contrastanti, si ammutolisce subito se, al posto di portargli contro-argomenti dettati da fatti e logica, gli vengano rivolte parole intense a ferirlo personalmente.
    Seguita da un immediata fuga dal litigio poiché non si tratta del tipo di conversazioni che riesce ad affrontare senza rischiare di scoppiare in lacrime; quindi la sua soluzione è rimandare il tutto finché non è stato in grado di schiarirsi la mente, anche se questo volesse dire dover aspettare più e più giorni.

    Studente al Collegio Runico e specializzando in <i>Matematica per le Applicazioni Magiche</i>, come molti dei suoi colleghi, passa gran parte del suo tempo a studiare per gli esami. Lo studio è per lui una fonte enorme di stress ed esaurimento, al punto che ormai si ritrova ad odiare il suo percorso di studi, ma frenato dall’orgoglio e dal tutto il tempo che ci ha perso dietro, gli è impossibile mollare e dedicarsi a qualcos'altro. Oltre al fatto che la sua magia è strettamente legata a ciò che studia.

    Per sfuggire all’ansia datagli dal Collegio, ha sviluppato una vera e propria forma di escapismo nella sua ossessione per quasi qualsiasi forma di intrattenimento proveniente da Ry&#363;g&#363;-j&#333;: ha una profonda passione per i loro drama, le serie animate e perfino quel particolare tipo di musica che si può trovare esclusivamente nell'Horai, gli idol, che siano questi umani o virtuali.
    Inoltre ha sempre amato leggere e sebbene ormai abbia poco tempo a disposizione, non disdegna mai la lettura di un buon libro, oppure un fumetto, nel caso sia troppo fuso per pensare.

    Odia qualsiasi tipo di sport – a meno che non si tratti di un anime sportivo – e il massimo di allenamento che si concede sono lunghe passeggiate serali per le strade di Shafee'a.
    Al pari di una civetta, sta sveglio per la gran maggioranza della notte, se non per studiare, per finire una delle tante serie tv che ha in corso oppure per guardarsi le live-stream dei suoi gruppi idol preferiti.

    <b>Trivia:</b>
    &#8594; Adora il caffè in ogni sua forma, ma il suo favorito in assoluto è l’espresso; se non fosse per Avaline che ogni tanto lo costringere a bere acqua si sosterrebbe solo con esso.
    &#8594; Soffre di aracnofobia e gli insetti gli fanno altamente schifo, al punto che non riesce nemmeno ad ucciderli.
    &#8594; Sebbene con qualche miracolo e benedizione sia riuscito a prendere la patente, si <i>rifiuta</i> di guidare e sfiora un attacco di panico ogni volta che si deve mettere dietro al volante.
    &#8594; Gli piace disegnare e, nonostante non coltivi in modo decente questa sua passione da anni, ogni tanto in mezzo ai suoi fogli di formule si possono scorgere ritratti di alcuni studenti random.
    &#8594; La sua lingua madre è il kajic, ma successivamente ha anche imparato lo shanti ke Martel e il sistema armanen.
    </div> <div style="background: transparent; display: inline-block"><div class="cs_desc2" style="overflow: auto; height: 150px !important; padding-right: 5px">Nato nell’estremo ovest del Wesir Occidentale, i tratti somatici delle popolazioni natie e il suo lignaggio di ipsissimus si fondono in una delicata armonia nell’aspetto di Noru.
    Alto un metro ed ottanta, dalla corporatura slanciata e carnagione color caramello, se a primo sguardo può apparire posato ed elegante, in realtà, Noru è un ragazzo alquanto impacciato, con la testa fra le nuvole che rischia di inciampare ogni dieci passi.

    Tale illusione è fomentata dal suo aspetto, a cui tiene discretamente: si è adattato con facilità alla moda di Na'ir una volta lasciato il Wesir Occidentale, motivo per cui i suoi abiti consistono per lo più in camicie a maniche lunghe e pantaloni di chino neri. Ogni tanto vi abbina una cravatta se l'occasione lo richiede, ma spesso, ciò che in realtà si porta dietro è il tagelmust, un velo di cotone lungo quattro metri e tinto di indaco; è il copricapo tradizionale del suo clan, ancora utilizzato nonostante siano decenni che si sono uniti alla Congrega dell'Istrice.
    Il tagelmust andrebbe avvolto intorno al volto e alla testa, per gli uomini in particolare dovrebbe andare a coprire naso e bocca, in quanto viene considerato vergognoso mostrarli ad estranei. Sebbene Noru non lo indossi più in tal modo, ma più come uno scialle – avvolgendolo attorno al collo e le spalle, solo eventualmente andando anche a coprirsi il capo – non ha cuore di lasciarlo a prendere polvere nella sua camera.

    All'orecchio destro porta un [URL=https://www.intinijewels.com/wp-content/uploads/2020D98A-768x768.jpg]orecchino con un ciondolo di agata marrone[/URL], che simboleggia la sua appartenenza alla Congrega dell'Istrice. Esso è però (insieme alle orecchie a punta) quasi sempre nascosto dalla folta chioma di capelli color cioccolato fondendente che Noru si ritrova: leggermente mossi e con un taglio che lui definisce in modo ostinato "[URL=https://i.etsystatic.com/20911203/r/il/d3cb36/3248658456/il_794xN.3248658456_rggh.jpg]wolf cut[/URL]" (per Simon, è un mullet, <i>al massimo</i> uno shag), che consiste il un taglio scalato con le ciocche di capelli inorno al viso corte e sbarazzine, per poi andare ad allungarsi via via. A Noru le ciocche più lunghe arrivano a sfiorare le spalle e spesso le porta legate in una sorta di codino basso, specialmente quando lavora.
    Si è inoltre schiarito una ciocca di capelli proprio all'inizio del ciuffo sul lato destro del volto e sì, lo ha fatto da solo perché atrimenti dove sta il divertimento di rischiare di sciogliersi i capelli con decoloranti chimici?

    Fatto sta, che tale taglio di capelli scelto a sentimento, gli dona particolarmente, incorniciando il viso ovale e dai lineamenti sottili, su cui risaltano gli occhi di un pallido color oro, freddo, quasi come l'oro bianco, adornati di forte ciglia nere e schermati dalle lenti del suo paio di occhiali in montatura in metallo.
    Oltre a ciò, porta pochissimi accessori, quali un orologio al polso sinistro e un semplice anello d'argento al medio della stessa mano. </div><div class="cs_aspetto">aspetto fisico</div> <div class="cs_img">[IMG=6UZVjCP]https://i.imgur.com/6UZVjCP.jpg[/IMG]</div> <div class="cs_background">[size=4] [font=Bodoni Bk BT]<i><p align="center">“ In the moon hours,
    look at the night sky through the eyes of your soul.
    I'm gonna show it to you, your window, your time.

    You know, there's a lot of thorns on that streetlight too.
    Look closely at that flickering light for once,
    Isn't a night view such a cruel thing?
    A magnificent sight of someone’s thorns unfolded before us. ”</p></i>[/font][/size]
    Nato nell'estremo del Wesir Occidentale, la sua piccola famiglia discende da un clan di ipsissimus nomandi, i quali avevano vagato per secoli in lungo e in largo le dune dell'erg di Saas Mepa-Kaj, finché dilaniati dalle continue razzie dei predoni del deserto e dei mercanti di schiavi, avevano cercato protezione dalla Congrega dell'Istrice, che li aveva accolti a braccia aperte offrendo loro un riparo e una casa nella loro oasi.

    La sua è sempre stata in una famiglia felice, formata da due genitori alquanto permissivi, e la bellezza di una sorella maggiore e un fratello minore, il che ha dato modo a Noru di avere un infanzia gioisa, tra giochi e feste serali piene di balli e canti sui miti e le leggende dei loro antenati.
    Cresciuto sentendosi dire di essere un bambino dotato e intelligente, di natura vivace, ma educata, che raramente creava problemi, lo ha portato a sviluppare una decisa fiducia nelle sue capacità, che è andata a sfociare in un fiero orgoglio; non avendo mai avuto bisogno di impegnarsi per riuscire in ciò che voleva e con un piccolo gruppetto di amici con cui condivideva tutto, non aveva pensieri o timori di alcun tipo. Comparandosi agli altri, gli sembrava di star andando alquanto bene.

    Tutto ciò ebbe fine quando, all’età di quindici anni decise di andare a studiare al Collegio Runico: arrivato qui, conobbe cosa fosse il fallimento. E ne sviluppò un timore eccessivo, in quanto non riusciva a sopportare di avere il proprio orgoglio ferito.
    Il problema cominciò a presentarsi quando si accorse che, nonostante stesse facendo del suo meglio, non era in grado di raggiungere i risultati desiderati e ne provava talmente vergogna che cominciò a smettere di studiare: sebbene nel suo profondo sapesse che stava solo peggiorando il problema, da una parte si sentiva confortato, poiché in tal modo, anche se falliva un esame, poteva tranquillamente dire che era andata così perché non si era preparato, non perché le sue capacità erano troppo limitate per tale scuola.
    Come se non bastasse, trasferirsi in una nuova città fu un vero e proprio shock: non essendosi mai allontanato dalla propria tribù prima di allora, ebbe bisogno di tempo per adattarsi a un posto così diverso da quello a cui era abituato.
    Completamente solo, riuscì a cavarsela solo grazie all'amicizia che strinse con Avaline, una piccola maga due anni più giovane di lui con il potere di comprendere ogni lingua parlata da esseri umani. Anch'ella studentessa al Collegio Runico, lo aiutò ad ambientarsi al meglio delle sue capacità e i due fecero in fretta a divenire migliori amici.

    Oltre ad andare a trovare la sorella e il fratello minore a Ry&#363;g&#363;-j&#333; (dove si erano trasferiti per tentare di trovare lavoro nell'ambito tecnologico) e finire quasi ammazzato in una delle sue traversate dell'erg di Saas Mepa-Kaj di ritorno da una visita alla sua Congrega, non vi furuno avvenimenti degni di nota, fino a qualche mese prima del suo diciassettesimo compleanno.
    Iniziò tutto da una banale ragazzata quale quella di saltare le prime due ore di lezione così da evitare un'interrogazione di storia per il quale non era minimamente preparato.
    Come ogni volta che tale occasione si presentava, prese rifugio nella Biblioteca del Collegio, una novel fantasy sotto mano e tutta l’intenzione di sparire dalla circolazione per le prossime ore.
    Che non accade perché ebbe appena il tempo di entrare in Biblioteca che finì per imbattersi in Avaline, accompagnata da un ragazzo più grande di cui Noru non aveva memoria – fatto che non stupiva nessuno, visto che ancora non ricordava i nomi dei suoi compagni di classe.
    Leggermente più alto di lui, dalla pelle scura come il cioccolato e lunghi capelli ricci pettinati in tante fini treccine adornate di perline e fili colorati, vestiva in modo elegante, con abiti tessuti in stoffe pregiate, e dal suo portamento si poteva intuire avesse avuto un’educazione degna di un nobile.
    Avaline lo presentò come Tariq, uno specializzando di lingue che forniva tutoraggio agli studenti per ricevere il massimo di crediti e laurearsi con la lode.
    Intrigato dal ragazzo più grande, Noru decise di restare in loro compagnia; fu una sorpresa scoprire che lui e Tariq andassero d’accordo, non solo, ma avessero lo stesso parere su molti argomenti.
    Noru era sicuro che la meraviglia riuscisse a scorgere negli occhi neri del ragazzo fosse la stessa riflessa nei suoi. Arrivarono perfino a scambiarsi numeri di telefono e quando si salutarono, con un incredulo, ma lieto sorriso dipinto sulle labbra, si promisero di restare in contatto.
    Tutto sotto lo sguardo attento e inquisitorio di Avaline, la quale, nemmeno un attimo dopo che Tariq fosse svanito dalla loro vista, si preoccupò di trascinare Noru in un angolo remoto del corridoio così da fargli il terzo grado.
    Discussione che finì con Noru fare orecchie da mercante ad ogni avvertimento di Avaline: poco importava che Tariq non fosse un ipsissimus, che avessero una differenza d’età di cinque anni o che egli abitasse a Na’ir e si recasse al Collegio Runico solo due volte al mese.
    Non vi era niente di male nel tentare di stringere un’amicizia con lui e, no, non aveva <i>affatto</i> avuto gli occhi a cuore per tutto il tempo della conversazione. Non era in cerca di una relazione romantica!

    Come tutti si aspettano, queste si rivelarono essere le cosiddette “ultime parole famose”.
    Bastarono tre mesi di continui messaggi unite a due uscite prima che Noru si ritrovasse perdutamente innamorato del ragazzo più grande, rapito dal suo fascino e dalla sua brillante intelligenza.
    Quasi non capiva cosa ci trovasse qualcuno di così eccezionale in un disastro come lui, perché era chiaro anche senza bisogno delle sue percentuali che Tariq non fosse indifferente nei suoi confronti.
    Quindi non avvertì sorpresa quando Tariq si dichiarò, ma accettò con una folle gioia di uscire insieme al ragazzo, felice e sicuro dei loro sentimenti d’affetto. Giovane e infatuato dal suo primo amore, non si fermò a riflettere sulle possibili conseguenze di tale decisione, né tanto meno diede peso alle regole che forgiavano la vita degli esponenti della sua razza: era certo che la sua Congrega avrebbe capito, si amavano con tale sincerità, non avrebbero potuto punirli per questo. Cosa mai sarebbe potuto andare storto quando vi era tanta intensità e certezza nei loro sentimenti reciproci?
    Fu solo mesi dopo che realizzò come avrebbe fatto meglio a non porsi mai tale domanda.

    Inizialmente, non sorsero problemi fra i due. Anche se si trattava per lo più di una relazione a distanza, si sentivano tutti i giorni, mandando immagini o pensieri in ogni momento in cui erano liberi.
    Presto però, Noru cominciò a notare le differenze che vi erano tra loro. Soprattutto in fatto di libertà economica: mentre Tariq poteva permettersi di raggiungere il Collegio Runico quando desiderava e fargli regali con valore superiore ai 100 Darcia per il suo compleanno, lui non aveva modo per ricambiare, già solo il biglietto di andata e ritorno per Na’ir veniva metà delle finanze che poteva spendere in due mesi ed abitando nel dormitorio del Collegio non poteva permettersi di assentarsi quando e come più gli pareva.
    Inoltre, Noru si trovò completamente impreparato nel trattare gli attacchi depressivi del compagno: già sapeva di come egli, malgrado fosse natio del Wesir Occidentale, fosse stato adottato da bambino insieme alle due sorelle minori da una ricca coppia di avvocati residenti a Na’ir.
    Tariq non era mai sceso in dettaglio sul suo passato, ma Noru sapeva come egli soffrisse di PTSD e fosse letteralmente terrorizzato dai suoni forti; era stato sincero con lui riguardo la sua depressione e perfino sulle sue tendenze autolesionistiche.
    Nell’ingenuità dei suoi diciassette anni, Noru aveva pensato di poter gestire tali momenti, ma aveva decisamente sopravvalutato le sue abilità e non avendo idea di come aiutare Tariq, poteva solo soffrire insieme a lui.

    I fraintendimenti fra loro però iniziarono a crescere sempre di più: a causa della distanza e del limitato tempo in cui Noru era disponibile per parlare durante la giornata, la gelosia di Tariq iniziò a farsi via via più presente.
    Non solo, quando finivano per discutere, Noru non riusciva a far altro che rimanere in silenzio o chiedere scusa, perché sentiva fosse colpa sua, il che finiva per infastidire il compagno ancor di più, perché sentiva di non star venendo preso sul serio.
    Sapeva che Tariq lo amasse e lo dimostravano le poesie che gli dedicava o il fatto che si lasciasse abbracciare e baciare da lui seppur fuggisse il contatto fisico; Noru credeva che tale gelosia scaturisse dal fatto che non riuscisse a dimostrargli i suoi sentimenti.
    Parlò dei suoi dubbi a Avaline, per chiedere consiglio su come risolvere il problema, ma quando questo raggiunse le orecchie di Tariq, quest'ultimo si arrabbiò talmente tanto con Noru per aver parlato ad altri della loro relazione al punto dal rendersi irraggiungibile per tre interi giorni.
    Fatto che spaventò Noru a morte, primo per la sicurezza di Tariq, secondo poiché non voleva perderlo in nessun modo. La disperazione era abbastanza che non appena il maggiore si fece vivo, Noru gli promise che non avrebbe ripetuto mai più un simile errore.
    E fu qui che Avaline cominciò a preoccuparsi sul serio: tentò di fargli notare quanto stesse cambiando, di come stesse diventando più riservato o di come si scusasse sempre più frequentemente. Ma Noru fece finta di non sentire; non poteva sopportare di perdere Tariq.

    La loro reazione andò avanti in questo modo per altri quattro mesi, tra feroci litigi seguiti da parole di scuse e abbracci pieni di promesse che si trattasse dell’ultima volta. Noru sapeva fosse colpa sua, in qualunque modo si comportasse finiva per deludere Tariq e ferire i suoi sentimenti.
    Come se non bastasse, dopo una lunga riflessione, aveva deciso di rivelare a sua madre che stessero insieme e non fossero solo semplici amici: la discussione non andò bene quanto si aspettasse.
    Dopo qualche secondo di esterrefatto silenzio, la madre gli aveva mimato di stare in silenzio e lo aveva trascinato nel punto più appartato della loro tenda, così che la discussione fatta in sussurri non fosse sentita da altri membri della Congrega.
    <i>Noru</i>, aveva mormorato prendendogli le mani tra le sue, <i>sei mio figlio e questo non cambierà mai, ma sei ancora così giovane. Quanto mi hai raccontato, nessuno nella Congrega deve venirlo a saperlo. Figlio mio, l’amore dovrebbe portarti felicità; fai ciò che è meglio per te stesso, ma rifletti bene sulla vostra relazione.</i>
    Senza nessuno con cui confidarsi e stressato non solo dalle liti con Tariq, ma anche dai suoi voti scolastici in drastica caduta, il suo stato mentale si fece sempre più fragile, al punto che finì addirittura per scoppiare in lacrime in pubblico ogniqualvolta che Tariq minacciava di lasciarlo per telefono.

    Arrivati a questo punto, Avaline ne aveva avuto abbastanza: pur ben sapendo che Noru non volesse si intromettesse nella loro relazione, non poteva far finta di nulla quando stava così male. Si stava riducendo a un guscio di sé stesso e lei non poteva restare a guardare con le mani in mano.
    Decise di confrontare Tariq in modo diretto, cercando di fargli capire come anche Noru soffrisse dalla situazione e che, se non iniziava a trattare il suo amico come meritava, avrebbe fatto di tutto affinché si lasciassero, a costo di venir odiata da Noru.

    Purtroppo questo finì solo per deteriorare ulteriormente la situazione: l’insicurezza di Tariq lo portò a fraintendere l’intero discorso. Si convinse che Avaline nutrisse sentimenti romantici per il suo ragazzo e questo lo portò ad infuriarsi.
    Contattò Noru e senza perdere tempo gli intimò di rompere ogni legame con Avaline, perché sapeva che lei avesse una cotta per lui e non voleva gli girasse attorno.
    Incredulo, per la prima volta, Noru si rifiutò di fare come volesse: primo, non vi era modo Avaline fosse innamorata di lui e secondo – sebbene questo non glielo disse direttamente – anche se lo fosse stata, Noru non sarebbe riuscito a rompere l’amicizia che aveva con lei. Era l’unica persona che fosse sempre stata al suo fianco in ogni momento.
    Poiché durante tutto ciò lui si trovava in classe e non poteva né chiamare, né rispondere ai messaggi in modo continuo, si limitò a scrivergli di star dicendo sciocchezze e quando non ebbe risposta per alcuni minuti si affrettò a chiedergli se stesse bene e pregarlo di non farsi del male.
    I due brevi messaggi che ricevette in risposta gli gelarono il sangue nelle vene.

    <i>– Non ti riguarda. Lo so che ne saresti contento.</i>
    <i>– Se smetto di risponderti domani faresti meglio a guardare il necrologio.</i>

    Incurante degli sguardi esterrefatti che ricevette dai compagni, si precipitò fuori dall’aula guidato da un puro e terrificante panico. Gli veniva da vomitare. Con mani tremanti cliccò il tasto di chiamata, senza ricevere risposta. Sbatté le palpebre per scacciare le lacrime, il rumore dello squillare del telefono nelle orecchie.
    Non riusciva a respirare, pensare: sentiva solo un sordo dolore al petto, un senso di tradimento, quasi. Era così orribile come persona? Era così egoista ed insensibile da rendere il proprio compagno, che amava più di sé stesso, capace di pensare che sarebbe stato felice se si fosse tolto la vita a causa sua? Perché non gli rispondeva? Stava bene? Era un mostro, non meritava niente – <i>niente</i>.
    Quando finalmente Tariq rispose alle sue chiamate, Noru scoppiò in lacrime dal sollievo, scusandosi senza nemmeno riprendere fiato, chiedendo perdono e che <i>per favore</i> non facesse niente di avventato. Avrebbe fatto tutto quello che egli chiedeva.

    Finì per isolarsi da tutti: evitava Avaline quando la incrociava in corridoio, non rispondeva ai suoi messaggi o alle sue chiamate ed ogni volta che qualcuno chiedeva se stesse bene, si limitata ad aprirsi in un sorriso stanco senza parlare.
    Passò la prima settimana a fare incubi e piangere di nascosto per la paura che Tariq si facesse del male, perché gli mancava Aveline e perché si sentiva solo, intrappolato.
    Il suo dolore era così evidente che dopo un mese di finti sorrisi, lo stesso Tariq si scusò con lui e gli disse che non importava, aveva sbagliato a chiedergli di rompere delle amicizie per lui.
    Ma a questo punto Noru era arrivato allo stremo: anche se era riuscito a salvare la sua amicizia con Avaline, adesso vi era distanza fra loro perché lui l'aveva tagliata via dalla sua vita senza spiegazioni. Niente sarebbe stato più come prima. E Noru non era stanco, ma <i>esausto</i>. Sapeva di non poter continuare così.
    Il suo cuore era già in pezzi, era impossibile potesse soffrire ancor più di quanto già non stesse, quindi prese l'unica decisione possibile: lasciare Tariq. Era la scelta migliore per entrambi.

    Ci volle tempo prima che si riprendesse. Anche dopo aver tagliato tutti i contatti, non riuscì a cancellare la loro chat o il suo numero, così come le foto che si erano scattati insieme. Prese l'abitudine di andare a controllare i suoi social per assicurarsi che stesse bene, di leggere ogni news proveniente da Na'ir pregando di non veder comparire il suo nome.
    Dovette passare un intero anno prima che riuscisse a eliminare il suo contatto e le foto dal proprio telefono, ma sapeva di star guarendo pian piano.
    Un altro passo importante fu quando riuscì a riconoscere ed ammettere che, sebbene avessero entrambi delle colpe, Tariq era stato psicologicamente abusivo nei suoi confronti, specialmente quando lui al tempo era solo un diciassettenne facilmente influenzabile.

    Fu solo dopo aver iniziato il nuovo percorso di studi per prendere la sua specializzazione che riuscì a mettere l'intera faccenda dietro di sé ed iniziare a vivere di nuovo. Certo, le cicatrici rimanevano, ma non si sarebbe più lasciato influenzare.
    Giurando a sé stesso di non lasciarsi più andare e, recuperate le vecchie amicizie, scoperte delle nuove, con nuovi crucci scolastici da risolvere, Noru desidera solo vivere la sua vita al meglio, senza troppe preoccupazioni e senza dover durare troppa fatica.</div></div></div></div></div>
     
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    Ecco, la sua debolezza da mutaforma attuale è sempre stata scelta/suggerita di getto perché non avevo idee, per cui vorrei cambiarla con qualcosa di più logico (e attinente ai corvi) già citato in scheda e altrove.

    Nome personaggio + link scheda: Liselith Fyodor Lochlainn
    Richiedo la modifica di: La parte "Debolezza" nella sezione "Razza".
    Codice:
    Da:
    CITAZIONE
    ✧ Debolezza: incondizionata paura dei felini.

    A:
    CITAZIONE
    ✧ Debolezza: I corvi e i gufi sono nemici naturali, e normalmente si evitano d’istinto essendo anche rispettivamente animali diurni e notturni. Tuttavia, appena Liselith vede o nota un gufo, scatta immediatamente contro di esso, cercando un pretesto per litigare, normalmente con la scusa di proteggere il suo territorio. In pratica, ha una incondizionata ostilità verso i gufi che cerca di moderare in pubblico, fallendo miseramente ogni volta.
     
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    I could be so much worse and I don't get enough credit for that.

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    Ciao devo chiedere due cose, una utile e una inutile.

    Nome personaggio + link scheda: Lucien Knox
    Richiedo la modifica di: Data di Nascita nel box delle info iniziali: da 3 Fajar 977 a 3 Fajar 972.
    Apparentemente non so fare la matematica. No, in realtà ho cambiato idea così tante volte durante la stesura che probabilmente alla fine mi sono scordata di correggere anche l'anno di nascita, però per avere l'età che ha deve essere nato nel 972. Ringraziate l'eco delle foglie che me ne sono accorta.


    Nome personaggio + link scheda: Gerico (NPC)
    Richiedo la modifica di: Nulla, non so per quale motivo sono finita rileggere e ho trovato un paio di frasi sconnesse e che non mi piacevano, quindi le ho corrette. Poi è rimasto praticamente tutto uguale.

    Lascio il codice intero qui sotto così fate prima!

    Codice:
    HTML
    <div style="background: transparent; width: 620px !important"><div style="background: url(https://cdn11.bigcommerce.com/s-nqbbuyl3/images/stencil/2048x2048/products/209/413/Rebutia_Muscula_Flower__51477.1571338025.JPG?c=2); background-size: cover; filter: contrast(110%); width: 620px !important; height: 185px !important"><div style="background-image: linear-gradient(to bottom, transparent, transparent, #050505); width: 620px !important; height: 125px !important; padding-top: 60px"><div class="cs_name" style="color: #a2e1db">GERICO (KAGUYA)</div></div></div><div style="background-color: #050505; padding: 10px; border-bottom: 10px solid #a2e1db"><div class="cs_info" style="overflow: auto; height: 123px !important; padding-right: 5px">&#10022; <b>[color=#fa7528]Nome e cognome[/color]:</b> Gerico (Rosa di Gerico).
    <i>“Ehe, ti piace? Papà dice che è il nome di una rosa originaria del deserto. Cresce rasoterra e produce dei piccoli fiori bianchi. Qualcuno la chiama anche "la pianta dei miracoli", perché a quanto pare può sopravvivere senz'acqua per anni interi.
    Comunque voi umani siete un po' tonti e non capite mai un'accidente, quindi puoi chiamarmi Kaguya. Credo sia un nome horii. Eh? No! L'ho sentito per strada mentre passeggiavo per quelle zone e mi è piaciuto, cosa vuoi che ne sappia di cosa vuol dire?”</i>

    &#10022; <b>[color=#fa7528]Età[/color]:</b> 38 anni.
    <i>“In che senso sembro più giovane? Sono giovane.”</i>

    &#10022; <b>[color=#fa7528]Data di nascita[/color]:</b> 29 Yuánfèn 987.
    <i>“Sono del segno del Fuoco ascendente Sorriso.
    Ti piacciono gli oroscopi, mister? A me sì.
    Esempio, oggi dicevano che avrei fatto un incontro fantastico. Quindi vedi di muoverti con questa intervista, potrei avere un principe azzurro che mi aspetta.”</i>

    &#10022; <b>[color=#fa7528]Luogo di nascita[/color]:</b> Niflheimr. Foresta di Myrkviðr.
    <i>“Sono nata nei territori del clan Eulirion, la stirpe di Fear Sidhe a cui appartiene mamma. A sud, lungo il corso del Lûtisse. Che ti aspettavi scusa? Guarda che sono una nobile io! [size=0]Per metà. Almeno.[/size]”</i>

    &#10022; <b>[color=#fa7528]Residenza attuale[/color]:</b> <i>“A te che frega di dove vivo?
    Sei uno stalker per caso?
    Te l'ho già detto! Non è che da quando sono nata casa mia si è spostata, eh. Vivo nella roccaforte del clan, un [URL=https://64.media.tumblr.com/5143a7ffbe71284b1f26ad54d070a876/0b6d1955f93fc66d-f3/s1280x1920/aa9031bdf954aca77eda9de7d62fc536e9aed66a.jpg]castello[/URL] costruito da i fear sidhe per i fear sidhe. Si trova su un isolotto in mezzo ad un lago fra le montagne. E non sono apprezzate visite.
    Mmh, beh è anche vero che mi piace seguire papà e Leitan in giro per Kharlan, quindi se capita mi faccio ospitare da loro. O Nehir.”</i>

    &#10022; <b>[color=#fa7528]Occupazione[/color]:</b> Mantenuta? Cameriera?
    <i>“Come se ci fosse davvero bisogno di lavorare per vivere. Voi umani siete sciocchi e non lo capite, ma la natura ci da già tutto ciò di cui abbiamo bisogno, tch. Mi mantiene papà, comunque.
    Ah, e qualche volta aiuto Nehir nel suo negozio. Sono una bravissima cameriera, anche se dice che devo lavorare un po' nell'interazione con i clienti. Non è mica colpa mia se sono quasi tutti afarit.”</i>

    &#10022; <b>[color=#fa7528]Razza[/color]:</b> Fear Sidhe (Estate).
    (&#8881; pregio: magia ; &#8881; difetto: difesa)

    &#10022; <b>[color=#fa7528]Potere[/color]:</b> Fuoco (7 metri).
    <i>“Il mio elemento naturale è il fuoco. Sai, nella mia famiglia siamo tutti abilissimi combattenti perché serviamo la famiglia reale da molto tempo, quindi mamma mi ha addestrato ad usarlo molto bene. Ancora non sono forte come lei, ma posso creare fiamme e manipolarle... personalmente preferisco usarle in combo con pugni e calci come fa mio padre con l'acqua. Alza il tuo livello di chadness del cento per cento!”</i>
    </div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #a2e1db">Rebutia Muscula « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">FIORE</span> <i class="fas fa-fan"></i></div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #a2e1db">acquamarina, ombelico + [5/5] « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">SILPETIT</span> <i class="fas fa-gem"></i></div> <div class="cs_specifiche" style="background-color: #a2e1db">JOKER (ACROBATA) « <span style="text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; font-weight: bold">CLASSE</span> <i class="fas fa-user-circle"></i></div> <div class="cs_pv"><div style="border-bottom: 2px solid #201818; padding-bottom: 5px; margin-bottom: 5px; text-align: left"><i class="fas fa-id-card" style="margin-right: 5px"></i> Kagura Yato</div> Gintama <i class="fas fa-atlas" style="margin-left: 5px"></i></div> [IMG=1sVLpiq]https://i.imgur.com/1sVLpiq.png[/IMG] <div style="background: transparent; display: inline-block"><div class="cs_psiche">psicologia</div><div class="cs_desc1" style="overflow: auto; height: 150px !important; padding-right: 5px"><div style="text-align: center; font-style:italic;">“Indra una volta mi ha detto che sono quel tipo di persona che premerebbe il pulsante rosso. Non ho idea di cosa significhi, ma credo volesse dire che sono impulsiva. O che non so leggere.”</div>
    Gerico è tutto ciò che la gente normalmente ama definire - in modo garbato e cortese - un "elemento folcloristico": testarda, eccentrica e cocciuta, è molto comune che la gente si riferisca a lei dandole della persona svampita e fuori di testa. Che poi le manchi davvero qualche rotella, o che semplicemente abbia qualcosa da nascondere, non è dato saperlo.
    È una ragazza arrogante, lunatica e irrispettosa, sempre pronta a metter becco nei discorsi altrui senza farsi troppi scrupoli sul concetto di riservatezza. Stuzzica spesso le persone con fare sibillino, frecciatine e, di tanto in tanto, si diverte a far la finta tonta solo per il gusto di farlo: insomma, per certi versi è estremamente irritante.
    Che poi sotto questa pittoresca facciata sia la furbizia incarnata e possieda un lato precoce e terribilmente malizioso è tutta un'altra storia, ma come si dice... tale padre, tale figlia.
    In sintesi, pensa molto più di quanto sembri, ma rappresenta a pieno lo spirito libero di una fear sidhe vivace, volubile e che si annoia troppo in fretta. Non a caso non sa cosa voglia dire <i>stare fermi un secondo</i> e il suo hobby preferito è... arrampicarsi sulle cose. Forse è il fatto di non avere le ali, ma ha sempre provato un certo fascino per le altezze; cosa che porta sempre la gente che le sta vicino (soprattutto Nehir) a preoccuparsi istintivamente non appena muove un muscolo.
    Eppure, nonostante a volte appaia superficiale o menefreghista... il fatto di aver sempre avuto dei genitori "distanti" e l'aver ricevuto poco affetto nella corso della sua vita l'ha resa estremamente protettiva nei confronti di ciò che ha - perché non vuole perderlo - e alla continua ricerca d'attenzione. Orgogliosa di appartenere al glorioso popolo delle emozioni, che vede come una grande famiglia, provate a fare qualcosa alle persone a cui tiene o ad un suo simile davanti ai suoi occhi e sarebbe capace di inseguirvi fino in capo al mondo per vendicarsi. Il suo motto è: <i>"Il castigo deve essere il più iniquo e irragionevole possibile"</i>, e tende ad applicarlo con una certa frequenza, soprattutto se i soggetti sono umani.

    <b>TRIVIA:</b>
    &#10070; È una lettrice selettiva e amante del genere horror, pur prediligendo le raccolte di racconti ai romanzi.
    &#10070; Da quando è tornata da una gita a Ry&#363;g&#363;-j&#333;, ogni tanto parla di sé stessa in terza persona; nessuno sa perché lo faccia, lei dice che la rende più adorabile.
    &#10070; Ha anche scoperto di avere una passione per un genere letterario molto in voga nella capitale dell'impero: le novel romantiche (se coinvolgono due uomini o due donne è anche meglio).
    &#10070; Considera Nehir il suo migliore amico.
    &#10070; Sa parlare horii-hen, ars oratoria, shanti ke martel, fear-iah e conosce qualche rudimento del linguaggio dei segni.
    &#10070; Non lo diresti, ma adora le cose carine. Tipo si scioglie di fronte ai cuccioli e ama cose come i vestiti e accessori pieni zeppi di brillantini e i colori pastello... non per lei, ovviamente. Ma addobberebbe le corna di Nehir con fiocchetti, nastrini e perline giorno e notte, se potesse.
    </div> <div style="background: transparent; display: inline-block"><div class="cs_desc2" style="overflow: auto; height: 150px !important; padding-right: 5px"><div style="text-align: center; font-style:italic;">“Cosa c'è, mister? Non ce li hai gli occhi? Non capisco perché ci tieni tanto che io mi descriva. Mah, beh. Gerico è carina, penso? Anche se zio Leita non sembra contento che io abbia ereditato il gene dell'altezza da papà.
    In verità non credo che crescerò più di così, però... non credo nemmeno che glielo dirò. Heh.”</div>
    Fear Sidhe dell'estate, Gerico appare per lo più come una diciottenne scapestrata, decisamente più giovanile della sua vera età. Alta un metro e settantatré, che ostenta con fierezza, si presenta come una giovane snella e slanciata, e seppur non molto formosa sul petto - ma non fateglielo notare perché è un ottimo modo per finire sulla sua lista nera - possiede un discreto fondo schiena degno di far invidia a parecchie ragazze sue coetanee. <del>BEH</del>
    Come intuibile, per l'aspetto, ha preso per lo più da sua madre: i capelli sono di un acceso color arancia, lisci, luminosi e lunghissimi e lei ama acconciarli in tutti i modi possibili, trecce, codini, crocchie o altre configurazioni più elaborate che siano. Essi incorniciano un volto da bambina, dai lineamenti docili e graziosi, che accentuano un visetto falsamente innocente, usato spesso per trarre in inganno i suoi interlocutori - che infatti riesce, il più delle volte, ad intortare magistralmente. I suoi occhi sono di una tonalità di azzurro molto fredda, e sono circondati da lunghe ciglia folte che, se può, non dimentica mai di truccare abilmente per creare uno sguardo persino più profondo e intenso. Carnagione d'alabastro, Gerico ricorda - forse - una spiaggia mattutina baciata dal rion, dalla preziosa e finissima sabbia bianca.
    Per qualche motivo non ben specificato adora le mode in voga a Ry&#363;g&#363;-j&#333;. Lei dice che è una contro-reazione al fatto che passa la maggior parte del tempo con Leitandinn e Indra che sembra debbano andare rispettivamente a corte e ad un funerale tutti i giorni, ma chissà qual è la verità. In ogni caso preferisce abiti comodi o che non ostacolano troppo i movimenti, come shorts o pantaloni sportivi, ma le piacciono molto anche i cheongsam e gli ao dai, l'importante è che siano colorati e vistosi.
    Curiosamente è nata senza ali, ma non fatevi ingannare: sa arrampicarsi <i>benissimo</i> ed è una piccola piromane.
    La sua silpetit è un'acquamarina ed è a forma di rombo, appena in rilievo sotto l'ombelico, unica caratteristica che ha in comune con suo padre oltre gli occhi celesti.
    </div><div class="cs_aspetto">aspetto fisico</div> <div class="cs_img">[IMG=hHQBRLS]https://i.imgur.com/hHQBRLS.png[/IMG]</div> <div class="cs_background">“Ossequi,
    mi chiamo Gerico, ho 38 anni, e sarò la tua guida per questo dossier. La maggior parte delle formalità le abbiamo già sbrigate, quindi sarò breve.
    Dunque, sono nata nella Foresta di Myrkviðr da due genitori fear sidhe. Già, non una bella partenza, penso che <i>spawnare</i> a caso dalle emozioni di un Dio mi avrebbe di certo resa più figa, ma è andata così.
    Purtroppo la mia storia non è nulla di particolarmente emozionante, o almeno, di certo ti sembrerà così, specie se conosci quella di papà.

    Bene, i miei genitori si sono conosciuti circa cinquant'anni fa.
    Mia madre è una Fear Sidhe, e fa parte dell'infinita schiera di dame da compagnia della regina. Appartiene ad un'antichissima stirpe di fate che ha sempre vissuto a sud del fiume Lûtisse. Sai, una vecchia leggenda tramandata nel nostro clan racconta che il nostro capostipite sia nato dalla meraviglia provata da Judang nel chinarsi ad ammirare un giglio bianco cresciuto sullo sperone di una roccia, e che per questo sia diventato il nostro simbolo... bla bla, senti, è una leggenda! Mia madre ama raccontarmi 'sta cosa, menzionarla mi sembrava il minimo!
    Comunque, da allora ci siamo stabiliti qui e proteggiamo la foresta, accogliendo ogni fear sidhe che nasce nei nostri territori, perciò siamo un gruppo molto numeroso.

    Ma torniamo al topic principale, ovvero... <i>me!</i>
    Ecco, come dicevo mia madre è una fear sidhe. Mio padre... beh, anche, ma a dire la verità per i primi anni della mia vita non ho neanche saputo chi fosse. Non c'era quando sono nata e mamma lo descriveva sempre in modo molto vago. Diceva che era un sidhe noir bello, affascinante e dallo charme... singolare. Ovviamente all'epoca avevo una concezione <i>super-super-vaga</i> delle cose ed ero facilmente impressionabile, quindi sono rimasta incantata dall'idea di questo professore giramondo di cui mi raccontava mia madre e neanche sapevo cos'era un professore!

    Così sono diventata impaziente di conoscerlo.
    E poi... il giorno in cui l'ho incontrato per la prima volta sembrava tutto fuorché felice di vedermi. Io avevo circa sei anni e me lo ricordo ancora, quando mi ha visto ha addirittura pensato che fossi la figlia di qualcun altro. Insomma, non è stato per niente il primo incontro epico che mi aspettavo. Beh, se non altro si è lavato le mani di me molto in fretta. Mamma aveva detto che viaggiava molto, solo che non mi aspettavo di vederlo ripartire letteralmente due settimane dopo.

    Ed è più o meno stato così per tutta la mia infanzia... e anche in seguito. Ogni tanto faceva la sua comparsa, passava qualche mese con mia madre e poi ripartiva subito dopo. All'inizio non capivo come facesse ad andare bene a mia madre, insomma, era pur sempre il suo compagno, no? Ma lei è sempre stata un po' superficiale per quanto riguarda queste cose, quindi probabilmente le andava bene proprio per quello.

    Ad ogni modo, io sono cresciuta lì. Nella città argentea e la foresta nei suoi dintorni. Mamma mi ha sempre categoricamente vietato di mettere piede fuori dai confini della foresta, dando la colpa a voi umani, e mi ha addestrato alla magia e all'arte del combattimento secondo l'uso del clan. Mi piaceva la mia vita lì: avevo tanti amici (cioè, li ho ancora, non sono mica morti), una casa, le feste a corte, e dare la caccia ai cacciatori umani che si spingevano troppo oltre nei nostri territori era divertente, però... non riuscivo a fare a meno di chiedermi cosa ci fosse di così interessante <i>oltre gli alberi</i>.

    Così un giorno mi sono fatta coraggio e ho chiesto a mamma perché papà non rimanesse mai tanto a lungo con noi, imparando che per vivere nel resto mondo ci fosse bisogno di una cosa chiamata "lavoro". Ovviamente adesso so cosa significa, però il pensiero che siete costretti a lavorare per vivere mi fa morire dal ridere, Mister.
    Voglio dire, è una roba un po' da sfigati.

    Comunque, papà insegnava la storia in una scuola. Il che ha senso, se ci pensi. Noi viviamo tanto, quindi hai un <i>saaacco</i> di tempo per imparare tutte le date e le cose che succedono in giro, no? Mi venne da chiedermi perché si era messo a lavorare, se poteva vivere tranquillo con noi, però... a quanto pare papà stava cercando una persona che aveva visto in sogno. Suona assurdo, lo so... m-ma ho una spiegazione! Cioè... mia madre mi ha raccontato che si ricordava alcune dicerie di quando era solo una bambina, c'era un Sidhe Noir che raccontava i suoi sogni come se fossero libri. Li ricordava perfettamente, uno per uno. Ovviamente quando si sono sposati non aveva idea che fosse quello stesso sidhe noir, l'ha scoperto dopo, per questo gli lascia fare un po' quello che vuole. Per papà sembra una cosa importante e si dice che quando vivi con qualcuno per un po' inizi a capirlo.
    Boh, onestamente non ho mai davvero avuto l'impressione che papà e mamma si capissero, però mah... saranno fatti loro.

    Diciamo che ho avuto fortuna.
    Potevo rassegnarmi a vivere nella foresta come una fatina qualunque, ma mi mancava qualcosa. E quando ho conosciuto Leitandinn e Nehir ho capito cosa.
    Volevo vivere qualche avventura epica! Scoprire come fossero i pirati dal vivo, vedere quel luogo chiamato Collegio, o incontrare qualcuno che mi cambiasse la vita. Ogni volta che provavo a seguire papà durante i suoi tragitti di ritorno mi rispediva a casa... anche perché mia madre è meglio non farla arrabbiare, credimi.
    Leitan è... beh, che te lo dico a fare?
    Se sei arrivato fin qua ormai dovresti saperlo chi è, no?
    Letteralmente l'unico fear sidhe accanto al quale mio padre sembra una persona <i>matura</i>.

    Mi ricordo che la prima volta che l'ho incontrato ha fatto una scenata incredibile perché mio padre non gli aveva mai detto di avere una figlia. Il che mi ha fatto pensare che non dovesse essere poi molto fiero di me. La cosa non mi ha impressionato poi molto, me lo aspettavo, ma dire il vero ero molto felice. Finalmente avevo trovato qualcuno che potesse snocciolarmi qualche informazione su Indra! Santi numi, scoprire che si facesse chiamare così, fuori dalla città argentea, non so... quando aveva intenzione di dirmelo?
    Insieme a Leitandinn c'era anche il suo apprendista. Un giovane Afarit con le corna e la pelle bruna. Non ne avevo mai incontrato uno prima. È stato molto buffo parlarci la prima volta. Stava sempre zitto, a quanto pare perché non può davvero dire la verità. Fa ridere, no? Io pensavo fosse una diceria, e invece.

    È stata quella la prima volta che mi sono allontanata dal Niflheimr. E ho capito perché mio padre dicesse che il mondo era grande, lo è davvero. Ci sono davvero troppi essere umani, ma hanno inventato delle cose straordinarie tipo... il continuum e le boyband!

    Ahem, andiamo avanti. Anche io ho cominciato a viaggiare un po'. Questa cosa non ha fatto molto piacere a mia madre, ma non le è mai piaciuta la mia indole curiosa, dice che le ricordo troppo Indra. Ma so che in realtà è perché è molto affezionata al clan, e non le piacciono gli umani, quindi tende a preoccuparsi più di quanto dovrebbe. Anche io le voglio molto bene, così come lo voglio ai miei nonni e ai miei amici, però mi piace anche il resto del mondo. E Nehir si annoierebbe moltissimo se non gli facessi compagnia.
    Un giorno mi piacerebbe portarlo alla città argentea, per ricambiare tutto quello che fa per me. Anche se immagino sarà difficile... è negato con la magia. Ci ha messo otto anni a prendere il diploma al Collegio Runico e sono sicura che se non fosse stato per la sua meravigliosa compagna di classe (leggasi: me) le materie magiche non le avrebbe mai passate. Non voglio dire che Indra abbia messo una buona parola per lui, ma potrebbe essere successo.

    Comunque, riguardo a papà, una volta l'ho sentito parlare nel sonno. Stava... parlando con una donna, sembrava. E ha pronunciato un nome.
    Però quel nome non era il nome di mia madre.
    Quando si è svegliato e gli ho chiesto chi fosse "Helen" è diventato furibondo e mi ha detto di non tirare mai più fuori l'argomento. Mi sono quasi spaventata. Era arrabbiato. Davvero, non lo avevo mai visto così. Pensare che io lo avevo fatto quasi per gioco, mi ha fatto intuire che ci fosse qualcosa di più sotto. Pensavo che fosse una sua amante o qualcosa di simile!
    Per scoprire qualcosa ho dovuto chiedere a zio Leitan, ma anche lui non ha saputo rispondere a tutte le mie domande.
    E... insomma. A quanto pare papà aveva una moglie prima di mamma. Cioè, non sono sorpresa, sai noi viviamo tanto... è normale che ci si innamori spesso, no? Mamma è sempre innamorata di una persona diversa ogni volta che vado a trovarla e... sì, beh, anche io ho avuto le mie avventure, chiaramente.

    Però scoprire di essere una figlia non desiderata è un po' deprimente, non credi anche tu, Mister?
    Ma no che non mi sento messa in disparte.
    So che se mi succedesse qualcosa Indra sarebbe il primo a gettarsi fra le fiamme come un idiota per venire a salvarmi, però... ogni tanto non riesco a fare a meno di chiedermi... se fossi stata figlia di questa "Helen" mi avrebbe amata di più? È per questo che la mia presenza ogni tanto lo rende irrequieto? Gli ricordo qualcosa che non ha potuto avere con la persona che considerava giusta per lui?
    Ci sono ancora tante cose che non so di papà, per questo viaggio con lui quando posso. Vorrei scoprirle.”
    </div></div></div></div></div>


    Gracias. ♡
     
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    Nome personaggio + link scheda: Nikolai Volkov
    Richiedo la modifica di: Modificato il campo della descrizione fisica inserendo il riferimento all'appena acquistato catalizzatore ed aggiunte un paio di informazioni (mi sono resa conto di non aver mai segnato l'altezza di Nikolai, ora sapete che se non fate i bravi vi guarda con disapprovazione abbastanza dall'alto).
    Codice:
    CODICE
    Talvolta legati in una coda alta oppure raccolti in una treccia, la cascata di capelli rossi, liscissimi, ben tenuti e lunghi sino a metà schiena, sono forse l'elemento che più lo contraddistingue.
    Non lo ammetterà <i>mai</i>, ma talvolta utilizza una minima frazione del proprio potere per contrastare l'effetto dell'elettricità statica che altrimenti gli scompiglierebbe i capelli, facendoli svolazzare ovunque.
    Altra particolarità, quelli che possono sembrare dei particolari fermagli per capelli simili a piccole ali dai riflessi nero-azzurri diffusi tra tutti i membri della sua famiglia, l'unico elemento che ancora lo lega a loro e che porta con orgoglio, sono in realtà un catalizzatore magico.
    Una frangia spettinata gli incornicia il volto dai tratti delicati e tende a nascondere la Silpetit dalla forma romboidale color onice che ha sulla fronte, elemento che, assieme agli occhi azzurri dal taglio allungato, secondo alcuni gli donano un'aria malinconica, quasi <i>triste</i>. Dalla pelle priva di imperfezioni e molto chiara, piuttosto delicata, per evitare irritazioni e scottature preferisce non esporsi per troppo tempo alla luce eccessivamente intensa e calda del Rion e non è raro che si copra da capo a piedi, lasciando appena visibile il viso, quando è in viaggio in zone dalle alte temperature.
    Decisamente più portato allo studio che all'allenamento, non lo si può definire un individuo massiccio, ma alto 187 cm e dalle spalle larghe, fisico asciutto nonché piuttosto abituato a lunghe camminate in situazioni di freddo pungente e neve alta, riesce a risultare una figura imponente.
    Soprattutto quando vi guarda male dall'alto in basso.
    Per quel che riguarda il vestiario, non lo si può definire un un individuo vanesio in senso stretto, ma senza dubbio tiene al proprio aspetto fisico e al modo in cui appare: relega gli abiti comodi e informali ai momenti di tranquillità in casa, mentre tende a essere impeccabile di fronte allo sguardo altrui, in particolar modo di fronte ai clienti oppure quando è in viaggio; il blu notte e il crema sono le tinte predominanti degli abiti eleganti nel suo guardaroba, tinte che lega alla propria provenienza oltre che al proprio gusto personale.
    Quando è a casa adora sedersi sul divano davanti al camino in compagnia di un buon libro, rigorosamente arrotolato in una coperta felpata con sopra stampati dei tigrotti.
    No, non siete autorizzati a vederla.
     
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    Non so se è la sezione giusta, ma ci pensavo da un po' e volevo archiviare le seguenti due schede (mi dispiace un po' ma ormai non vedo alcuno uso da farci; però il mio obbiettivo di avere un PG per razza continua, l'umano per miracolo l'ho fatto, alla collezione manca il mi-iah hii. Per cui, vediamo cosa mi viene in mente e se avete proposte sono tutta orecchi 👀)

    Nome personaggio + link scheda: Azim Nv'ser, Makia Kuze;
    Richiedo la modifica di: Da archiviare!
     
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    Aw, mi dispiace ;; ma se ci ripensassi sai dove trovarci ♥
     
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49 replies since 1/10/2021, 15:05   727 views
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