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    Kharlan GDR

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    Morrwen
    Nome: Morrwen (lett. “divoratore di emozioni” in shanti ke Martel).
    Divinità patrona: Martel dell’empatia.
    Abilità di razza: una razza non particolarmente offensiva ma molto strategica, i Morrwen hanno pieno dominio sulle emozioni altrui.
    ❖ Empatia: necessaria per percepire le emozioni che costituiscono la fonte di sostentamento di un Morrwen; la portata di questo potere può essere moderata a piacimento, in modo da non restare storditi da una elevata quantità e/o intensità di emozioni, seguire tracce con precisione o semplicemente selezionare ciò che non si vuole percepire. Essendo i Morrwen incapaci di provare emozioni, il potere non può essere usato per trasmettere emozioni proprie o influenzare quelle altrui.
    ❖ Charme: potente fascino esercitato passivamente su chi li circonda nel raggio di cinque metri; non possono indurre nessuno a fare qualcosa in particolare, ma la padronanza di una buona oratoria rende i Morrwen molto convincenti.
    ❖ Divorazione di emozioni: possibilità di strappare un’emozione a scelta a chi li circonda nel raggio di sette metri; l'emozione divorata sarà "digerita" in poche ore, proprio come accade con il cibo solido. La vittima della divorazione non subisce alcuna ripercussione fisica, ma si ritrova temporaneamente svuotata dell’emozione in questione; a seconda di fattori come la voracità della divorazione, la consapevolezza di trovarsi in presenza di un Morrwen, etc. la vittima potrebbe rendersi conto di essere soggetta ai poteri di un divoratore di emozioni. Non ha effetto su fauna e flora.
    ❖ Generalmente più longevi, massimo 200 anni.

    Debolezze:
    ❖ Curiosamente allergici all’aglio, non è stata ancora trovata alcuna spiegazione.
    ❖ I simboli religiosi legati a Martel inducono nausea e repulsione in quei Morrwen che hanno voltato le spalle alla loro missione (ovvero che si cibano di emozioni positive). Sfortunatamente per loro, Martel è la dea col seguito più ampio e i wesiri, suoi discepoli principali, tendono a tappezzare anche i luoghi pubblici coi suoi emblemi.
    ❖ La luce naturale, in quanto elemento legato a Sungura e dunque alla giustizia, li infastidisce particolarmente (soprattutto ad occhi e pelle, che si scotta con facilità).
    ❖ Punto di rottura: avviene quando l’ingordigia ha la meglio sulla lucidità del Morrwen. La fame di emozioni diventa insopportabile e il personaggio perde il senno, divorando ogni emozione intorno a lui fino ad esserne saturo e morire di overdose.
    Lo stadio successivo al punto di rottura non coincide con la morte e il conseguente sacrificio di un seme Yggdrasill, ma con una nuova fase della vita del Morrwen, in cui il personaggio perde le sue sembianze umane diventando un putrido e amorfo ammasso di carne. A questo punto non gli rimane che vivere come un parassita, divorando quel che trova sul suo cammino pur di non morire di fame. La morte e la conseguente resurrezione non sono una soluzione: riporteranno comunque il Morrwen allo stato precedente alla morte, quindi sempre a dopo il punto di rottura.
    Nota bene: player killing: una volta raggiunto il punto di rottura il personaggio non può più essere ruolato in quanto si trasforma sostanzialmente in uno slime parassita. Il punto di rottura può fornire ottimi spunti narrativi, ma si consiglia di usarlo molto cautamente se non si vuole perdere il personaggio.

    Pregio: forza.
    Difetto: resistenza.
    Origine: apparsi per la prima volta durante la Guerra del Drago e della Fenice, i Morrwen erano originariamente la risposta della caritatevole dea Martel alla crudeltà che straziava Kharlan dai tempi dell’invasione dell’Horai.
    Nati per nutrirsi di emozioni negative e donare la pace interiore, col passare dei secoli sono stati corrotti come il genere umano che erano stati creati per servire. Una volta provata la piacevolezza delle emozioni positive, in particolare della felicità, è stata solo questione di tempo prima che gran parte della stirpe ripudiasse la missione affidata loro da Martel, lasciando al proprio passaggio solo disgrazie e disperazione.
    È per questo che oggi i Morrwen soffrono di una reputazione controversa, che genera spontanea diffidenza nei loro confronti: potrebbero essere dei buoni samaritani o spietati divoratori di desiderio di vivere. Troppo umani per fidarsi ciecamente.

    Area di sviluppo: Wesir Orientale, nell’allora Regno di Al-Minliar.

    Diffusione: pur non essendo una razza comune, li si può trovare ovunque ci sia abbondanza di emozioni. L’inclinazione alla compostezza tipica della cultura horii li rende poco presenti nell’Impero del Drago Nero. L’opposto avviene invece nella Federazione del Wesir Unito e nel Regno del Niflheimr, dove esistono interi clan. Quanto all’arcipelago delle Kaldaz, come qualunque altro cittadino non aztleno sono rari e solo in transito.
    Non è dunque raro che, come tutte le razze non-umane, anche i Morrwen tendano se necessario a riunirsi in comunità o clan di dimensioni sempre ridotte. Sono intrinsecamente contraddistinti da un atteggiamento abbastanza territoriale e solitario (potremmo definirlo retaggio di una razza altamente predatrice), che però non arriva mai al combattersi a vicenda per accaparrarsi quante più prede possibile.
    Il mondo è infatti pieno di emozioni e i Morrwen, forti della loro razionalità, sono consapevoli che l'unione fa la forza quando si tratta di non farsi identificare come divoratori di emozioni. Se non per fini prettamente utilitaristici, difficilmente si cercheranno a vicenda.
    Esponenti importanti: la Femme Fatale del Wesir: da ormai cinque anni si susseguono nel Wesir Orientale casi di manipolazione a opera di una Morrwen dall’identità sconosciuta, che divorando le emozioni della vittima la spinge a compiere dei crimini al suo posto. A carico di suddetta Morrwen non si contano solo svariati furti, ma anche omicidi efferati.

    Giurisdizione: quando vivono in società, rispondono alle leggi umane.
    Tra di loro, la maggior parte dei Morrwen si sforza di tenere ancora fede alla missione di Martel, per questo motivo chi infrange la volontà della dea e macchia la reputazione della specie viene spesso (non sempre) isolato e scacciato.
    I traditori sono anche nel mirino dell'ispettorato magico: si tratta di casi regolari, in cui dopo una prima fase investigativa si procede con l'arresto. L'indagato viene sottoposto a un'interrogatorio con un chierico di Eranis (capaci di discernere le bugie dalla verità). Se presenti, vengono ascoltati anche testimoni e parte lesa (ricordiamo che non è detto infatti che una vittima di Morrwen capisca di essere tale). Se il crimine viene provato, si procede con la condanna. Trattandosi di crimini contro gli dèi, i casi di Morrwen traditori sono presi molto sul serio e puniti con la detenzione in istituti speciali attrezzati per contenere i poteri di divorazione (sempre di piccole dimensioni, considerato che sono pochi i Morrwen che infrangono la legge di Martel). I condannati sono costretti a un periodo di disintossicazione, la cui durata varia in base alla gravità della dipendenza.
    Nel caso in cui la vittima fosse cosciente che le sue emozioni siano state divorate e scegliesse di non denunciare, teoricamente il Morrwen non avrebbe ripercussioni. Tuttavia, essendo di fatto un reato, se la notizia trapelasse il Morrwen sarebbe arrestato e la vittima accusata di omertà.

    Rapporto con la civilizzazione: gran parte dei Morrwen evita, quando possibile, di dichiarare la propria razza, in modo da non incorrere in problemi con una società diffidente nei loro confronti. Vivono mescolandosi agli esseri umani, poco propensi a condividere il terreno di caccia con un numero troppo elevato di propri simili.
    Molti lavorano nell’ambito della salute mentale (ad esempio nei manicomi o in ospedale), donando pace a chi ne ha bisogno.
    Tra i soprannomi più di frequente affibbiati loro enumeriamo succhiaemozioni, sanguisughe di emozioni, cacciatori mentali o vampiri mentali.
    Particolarità fisiche: umani fatti e finiti, i Morrwen non hanno caratteristiche estetiche che li distinguano dagli esseri umani. Sono però accomunati da uno sguardo magnetico e un innato charme che fanno il loro gioco di predatori, tant'è che molte personalità importanti del mondo della politica e dello spettacolo sono, all'insaputa di tutti, proprio dei Morrwen.
    Ampiamente più longevi degli essere umani, il loro arco vitale può raggiungere i duecento anni prima che il loro corpo cessi di funzionare. Di conseguenza, il loro processo di invecchiamento è assai più lento di quello umano, consentendo a un Morrwen centenario di apparire come un uomo di circa quarant'anni.

    Particolarità psicologiche e mentali: definiti cacciatori mentali per un ottimo motivo: sebbene il cibo comune li aiuti a sostenere le funzioni fisiche di base (movimento e rafforzamento del sistema muscolare e scheletrico), a livello nervoso gli è assolutamente indispensabile circondarsi di persone dalla forte carica emotiva per compensare la propria profonda apatia.
    I Morrwen non sono infatti capaci di provare emozioni proprie, motivo per cui compensano il vuoto interiore assorbendo lo strato più superficiale delle emozioni degli individui nelle vicinanze. Nel peggiore dei casi arrivano a sviluppare dipendenza dalle emozioni predilette, (solitamente una sola per individuo) che se portata all'estremo può rivelarsi fatale [ maggiori informazioni alla voce Debolezze; punto di rottura].
    Per quanto riguarda la percezione degli stimoli fisici (es. sentire il profumo di un fiore, il calore di un bagno caldo, il piacere delle stimolazioni sessuali) sono in tutto e per tutto umani, non è infatti raro per un Morrwen inseguire il piacere fisico per riempire momentaneamente il vuoto interiore.


    Edited by Yukari - 14/4/2024, 17:02
     
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14 replies since 3/11/2021, 22:23   2731 views
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