Razze

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    Kharlan GDR

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    Afarit
    Nome: Afarit (lett. “figlio del fuoco” in horii-hen).
    Divinità patrona: Baldros. Pur non avendo alcun legame comprovato con il dio dragone, la razza degli Afarit, della cui genesi non si serba memoria orale né scritta, è da sempre associata a lui in virtù delle caratteristiche fisiche che li rendono simili ai draghi.
    Abilità di razza:
    ❖ Scurovisione: possono vedere al buio se presente una minima fonte di luce.
    ❖ Generalmente più longevi, la loro aspettativa di vita è di massimo 150 anni. La velocità di invecchiamento di un afarit è, di conseguenza, più lenta di quella di un essere umano.
    ❖ Capacità di occultare magicamente per un limitato periodo di tempo alcuni o tutti i loro tratti distintivi (corna, coda, etc.). I tratti occultati non possono essere visti neanche per mezzo di abilità di razza o magie non appositamente designate per dissipare le illusioni. In combattimento ciò si traduce in cinque turni, fuori dal combattimento può durare tutta la role.
    ❖ Ammaliamento: necessita di un contatto visivo, può durare massimo 5 turni con 1 turno di cooldown, può essere vanificato solo con l’uso di appositi controincantesimi o se chi ne è vittima viene colpito.

    Debolezze:
    ❖ La vista dei simboli legati a Martel, Yedral ed Eranis li repelle.
    ❖ Hanno una pessima memoria.
    ❖ Incapacità di dire pienamente la verità: ciò che esce dalla loro bocca (che siano affermazioni o risposte a domande) va sempre dal vago alla perifrasi incomprensibile, se non direttamente bugie.
    Non sono capaci di rispondere a domande a bruciapelo e sono testimoni completamente inaffidabili. Questo deficit non viene meno neanche nel caso di comunicazioni indirette come videochiamate, registrazioni o persino trascrizione di messaggi. Al contrario di quello orale, il linguaggio del corpo non è affetto da questa condizione (es. un Afarit potrà abbracciare affettuosamente la persona che ama, sussurrandole un romantico “Ti odio”); lo stesso si può dire per il linguaggio scritto, quindi un Afarit può scrivere la verità.
    Nel tempo si è capito che il semplice pensare, credere o ipotizzare che il messaggio potrebbe arrivare a un non Afarit è il vero trigger. Un deficit quindi passivo, di natura mentale. Molti Afarit hanno provato ad autosuggestionarsi convincendosi nei modi più disparati di interagire con loro simili, ma finora nessuno ha avuto successo.
    L’origine di questo incredibile problema, così come la sua soluzione, è un mistero che nessuno sembra in grado di risolvere.

    Pregio: a scelta tra Forza, Magia, Resistenza, Difesa, Agilità (non può coincidere col difetto).
    Difetto: a scelta tra Forza, Magia, Resistenza, Difesa, Agilità (non può coincidere col pregio).
    Origine: l’origine di questa razza rimane avvolta nel mistero.
    La prima, piccola colonia di Afarit fu scoperta durante l’epoca delle esplorazioni di quella che allora era solo la terra dei fuochi, ai piedi del vulcano Narukami. Gli esploratori scoprirono con immenso stupore che le strane creature simili a draconici parlavano il loro stesso shanti ke Martel, fatto inspiegabile che però si rivelò essenziale per porre le basi di quella che sarebbe divenuta una convivenza pacifica e vantaggiosa per entrambe le razze. La colonia ai piedi del vulcano Narukami è stata distrutta durante l’invasione del 202, da allora sono una razza nomade.
    A causa della mancanza di una tradizione scritta all’epoca del primo incontro con gli umani, gli Afarit avevano già perso consapevolezza delle loro origini. Nessuna divinità ne ha mai reclamato la genitorialità, sebbene siano da sempre associati a Baldros. Ancora oggi gran parte degli Afarit è alla ricerca di risposte sul senso della vita e sul proprio scopo.

    Area di sviluppo: Horai settentrionale, a cavallo tra le regioni di Ukiyo, Cāng Máng e Shinrinyoku.

    Diffusione: presenti in tutta Kharlan (ad eccezione di Aztlan), ma principalmente nell’Impero del Drago Nero dell’Horai.
    Esponenti importanti: nessuno.

    Giurisdizione: nessuna.

    Rapporto con la civilizzazione: è comune che gli Afarit vivano come nomadi lontani dai centri abitati, oppure in piccole comunità autogestite. La convivenza con gli umani è stressante al limite del sopportabile per un Afarit, che si ritrova di punto in bianco fisicamente impossibilitato a dire la verità persino dovendo ordinare una cena al ristorante: in questo caso, infatti, l’Afarit si ritroverà ad ordinare qualunque cosa tranne quella che vuole ordinare.
    In passato, date le loro origini incerte, la provenienza e l’aspetto fisico, erano considerati il nesso tra l’uomo e i draghi e in virtù di ciò venerati dalla gente del kai di Cāng Máng. Col progredire dell’umanità, l’aura di sacralità che li avvolgeva è gradualmente scemata, arrivando all’attuale indifferenza che li accompagna ovunque vadano. Fuori dall’Impero del Drago Nero dell’Horai non è raro che vengano addirittura allontanati, motivo per cui un Afarit che si mostra in pubblico avrà sempre cura di coprire corna e coda.
    Particolarità fisiche: creature umanoidi contraddistinte da tratti associati alla razza dei draghi. Gli Afarit hanno un incarnato scuro, che può andare dall’ebano al rosso passando per il mulatto, corna che variano nel numero e nella forma (a punta, caprine, ramificate, etc.), denti un po’ appuntiti e una coda spesso prensile. Non presentano però squame, ali o artigli. Sono generalmente più alti dell’umano medio, possono raggiungere anche i due metri corna incluse.

    Particolarità psicologiche e mentali: essere passati dallo status di razza forse discendente da Baldros a mostri senza identità ha contribuito a renderli nel corso dei secoli schivi, diffidenti e ritrosi nei confronti degli esseri umani (e in generale delle altre razze). Sono infatti gli Afarit che hanno tentato di integrarsi nelle comunità umane, in molti casi fallendo.
    Le famiglie vivono come nomadi, vagando principalmente nell’Impero del Drago Nero dell’Horai e in parte anche nel Regno del Niflheimr e nella Federazione del Wesir Unito. Pur non avendo una cultura propria - le poche tradizioni che consideravano proprie sono svanite col disgregarsi delle comunità e il passare delle generazioni -, gli Afarit possiedono una forte identità di razza: non mancheranno mai di festeggiare imbattendosi nei loro simili durante un viaggio, così come non esiteranno ad aiutarsi a vicenda; un Afarit che tradisca i suoi simili sarà guardato con sospetto e, nel peggiore dei casi, scacciato qualora la sua fama lo preceda.
    Date le precarie condizioni di vita e il non alto numero di appartenenti a questa specie, i matrimoni combinati sono più che normali.
    Due caratteristiche alquanto problematiche degli Afarit sono l’abitudine di accumulare qualunque cosa (vivere con poco li ha resi materialisti) e l’impossibilità di essere del tutto sinceri quando parlano con creature appartenenti ad altre razze. Curiosamente, questo deficit viene meno quando parlano tra loro, motivo per cui vivere in comunità composte da Afarit è meno stressante.
    Così come i Fear Sidhe non possono mentire, gli Afarit non possono dire la verità, o comunque non a fondo, non a caso si usa l’espressione parlare come un Afarit per incolpare qualcuno di non arrivare al punto del discorso, risultando così sospetto.


    Edited by Yukari - 15/4/2024, 12:17
     
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